Corriere di Bologna

Natura morta e non solo «Il silenzio delle cose» nei dipinti di De Pisis

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Era il 1946 quando, durante un soggiorno a Venezia, il ferrarese Filippo De Pisis dipinse «Natura morta marina con peperoni, una melanzana e una conchiglia». Con il cielo e il mare come due strisce lontane mentre sulla spiaggia deserta si vedono gli ortaggi e una solitaria conchiglia dalle tonalità rosa. L’opera entra ora ad arricchire le collezioni delle Gallerie d’Arte di Ferrara. Acquisita nel marzo scorso dal Ministero della Cultura, è stata concessa in deposito al museo ferrarese. Il suo arrivo rimpingua il già cospicuo fondo delle raccolte estensi che conta oltre 250 tra dipinti, disegni e litografie di De Pisis. Per l’occasione la Fondazione Ferrara Arte presieduta da Vittorio Sgarbi ha organizzat­o una mostra-dossier per presentare al pubblico la nuova tavola, posta in dialogo con una selezione di olii e litografie di De Pisis appartenen­ti ai musei civici. «De Pisis. Il silenzio delle cose», allestita nella Sala dei Comuni del Castello Estense, è dedicata alla natura morta marina. Con opere come la «Natura morta con il martin pescatore», in cui l’artista concilia le sue riflession­i metafisich­e, maturate con De Chirico e Carrà, con quell’attaccamen­to alla realtà dei sentimenti che aveva sviluppato leggendo, tra gli altri, Pascoli, Govoni e Palazzesch­i. A completare il percorso anche 7 litografie, eseguite da De Pisis intorno al 1945 a corredo di alcune sue poesie. Sempre al Castello Estense di Ferrara è stata poi prorogata fino al 26 dicembre la mostra «Giovanni Battista Crema. Oltre il divisionis­mo», arricchita di due opere. Il nudo «Dopo il bagno», databile a metà degli anni ‘20, e un altro nudo di fanciulla, forse ambientato in una casa di piacere, in cui l’artista nato a Ferrara nel 1883 cita i nudi della pittura di inizio secolo

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