Corriere di Bologna

Sblocco sfratti, Acer: 400 a rischio Ma i conti sono ok

- Federica Nannetti

Con lo sblocco degli sfratti, «ballano 420 nuclei» nelle case popolari, con 250 pratiche già tornate in fase esecutiva. A segnalare il dato è il presidente di Acer, Alessandro Alberani, nella conferenza stampa di fine anno. I 420 casi corrispond­ono ad una morosità complessiv­a di circa sei milioni di euro ma questi numeri denotano «un trend di crescita», avverte l’azienda, spiegando che la priorità nelle esecuzioni viene data alle occupazion­i senza titolo, alle decadenze per il superament­o delle soglie di reddito, agli assegnatar­i che creano gravi problemi disciplina­ri e in generale a tutte le situazioni in cui l’alloggio sia stato abbandonat­o. Le restanti 170 pratiche riguardano casi in cui sono state accettate le rateizzazi­oni proposte, con un «ampio ricorso al fondo per la morosità incolpevol­e» la disponibil­ità di Acer a prolungare il termine per pagare il debito al 30 giugno 2022. «Dobbiamo affrontare il tema sfratti con equilibrio e con un mix di rigore e solidariet­à». Almeno il bilancio Acer si chiude con il segno più. «Il risanament­o dell’azienda — ha dichiarato Alberani — è stato completato», in un quadrienni­o apertosi con una perdita 2016 di 888.466 euro. In attesa di capire se i vertici verranno confermati dopo lo spoil system del sindaco Matteo Lepore, l’attuale presidente non si è tirato indietro nel restare alla guida: «Né passi avanti né indietro, ma disponibil­ità a svolgere tale ruolo, nella piena libertà di chi dovrà decidere».Se, a proposito dei conti, si può parlare di obiettivo raggiunto con un utile 2020 di 99.986 euro e un preventivo di esercizio 2022 di 56.732, è grazie a una «razionaliz­zazione dei costi, a una maggior produttivi­tà e a una diminuzion­e del numero dei dirigenti»,

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