Pd, la nuova squadra di Mazzoni
La minoranza resta esclusa. Lei: si sono chiamati fuori. Mantovani: non è così
Federica Mazzoni ha presentato la sua squadra. Più ampia di quella precedente, rosa e retta da fedelissimi del sindaco Lepore. Il vicesegretario del Pd bolognese sarà Matteo Meogrossi, come da pronostico, il coordinatore della segreteria Enrico Di Stasi. La minoranza accusa però di essere stata esclusa. Ma la segretaria del Pd di Bologna non ci sta: «Non ho escluso la minoranza, lo stesso Mantovani ha detto che non intendeva prendere parte della segreteria».
Molti volti nuovi, diverse riconferme chiave, una squadra più ampia della precedente (22 componenti, più un invitato permanente), paritaria per genere e retta soprattutto da fedelissimi del sindaco Matteo Lepore, senza nomi della minoranza. A un mese e mezzo dalla vittoria congressuale, la segretaria del Pd di Bologna Federica Mazzoni presenta la nuova segreteria dem. «Non è stato faticoso, per costruire le cose ci vuole il tempo di poterle pensare», rivendica Mazzoni, che nega di aver escluso la minoranza: «Lo stesso Dario Mantovani ha detto che non intendeva prendere parte alla segreteria». Ma l’ex sfidante è tutt’altro che d’accordo: «Ho detto che non avremmo chiesto posti. Avremmo valutato un’offerta politica, lei ha scelto di non farne».
La frattura aperta l’estate scorsa con l’esclusione dei «ribelli» pro Isabella Conti dalle liste per le Amministrative resta dunque aperta. Anche stavolta, come era accaduto con la pur maxi giunta del sindaco Lepore, resta fuori la minoranza composta da Base riformista e dell’area Perdavvero, quel fronte che al congresso ha portato Mantovani al 32% contro il 68% di Mazzoni. «Nessuno espelle nessuno nel Pd di Bologna. L’assemblea in cui si discute è la Direzione (attesa per il 31, ndr), dove ovviamente tutto il partito è rappresentato. Vedremo come la minoranza intenderà svolgere legittimamente il suo ruolo», sottolinea Mazzoni, che ieri ha presentato la nuova segreteria durante una diretta web di Cantiere Bologna.
Diverse le riconferme, seppure in ruoli nuovi. Matteo Meogrossi come da attese diventerà vicesegretario, «cedendo» il coordinamento a Enrico Di Stasi, fedelissimo di Lepore e già nello staff della Città metropolitana. L’assessore di Casalecchio Matteo Ruggeri passerà alla delega al Partito, mentre l’Organizzazione andrà alla new entry Giulia Caciolli che viene dal Savena, moglie del consigliere dem Maurizio Gaigher (altro fedelissimo del sindaco dagli anni in Quartiere). Tra le novità le sindache Belinda
Gottardi (Enti locali) ed Erika Ferranti (Sanità e welfare), oltre alla consigliera regionale Marilena Pillati (Scuola e università). Scontata la riconferma come responsabile della Festa dell’Unità per Lele Roveri, che sarà un invitato permanente.
«Una squadra ampia — riconosce la segretaria del Pd — ma molto armoniosa». Sicuramente più numerosa di quella dell’ex segretario Luigi Tosiani: «Ma non ci saranno altri luoghi, dipartimenti o forum, organismi che facevano aumentare il numero delle persone con responsabilità», ci tiene a sottolineare Mazzoni. La pensa diversamente l’ex sfidante al congresso, evidentemente deluso dall’aver visto la minoranza ignorata. «Avevo detto che non avremmo chiesto niente, non che saremmo stati fuori a tutti i costi», dice Mantovani, che critica anche i numeri della nuova segreteria. «È la fotografia di una maggioranza composita che ha equilibri molto arzigogolati», sostiene il sindaco di Molinella: «Evidentemente le correnti “sbagliate” sono sempre quelle degli altri... Ma quando gli organismi sono così pletorici hanno poca capacità di movimento».