People mover senza pace, il Comune taglia il contributo a Marconi Express
Il Comune blocca subito 714 mila euro per Marconi Express e congela 1,4 milioni del 2022
Il Comune di Bologna ferma i contributi che da contratto spetterebbero a Marconi Express per il mancato raggiungimento del numero minimo di passeggeri: stop a 714 mila euro per il secondo semestre del primo anno di esercizio, ma anche (preventivamente) a 1,4 milioni per il secondo anno. Il sindaco Matteo Lepore spiega: «I cittadini hanno diritto a un servizio che funzioni in modo adeguato, a differenza di quanto verificatosi negli ultimi mesi».
Conseguenze
Non c’è pace per il People mover e per Marconi Express. All’indomani della notizia dell’indagine contro ignoti per frode nella pubbliche forniture, Palazzo d’Accursio ferma i nuovi assegni che da contratto spetterebbero al gestore per il mancato raggiungimento del numero minimo di passeggeri: stop a 714 mila euro per il secondo semestre del primo anno di esercizio, ma anche (preventivamente) a 1,4 milioni per il secondo anno aperto lo scorso novembre. «I cittadini hanno diritto a un servizio che funzioni in modo adeguato, a differenza di quanto verificatosi negli ultimi mesi», scrive il sindaco Matteo Lepore, mentre Marconi Express si limita a «prendere atto» della scelta. Lo spettro del contenzioso legale per ora si allontana, ma non è detto che non torni presto ad aleggiare, visti i rapporti tesi tra l’amministrazione e il gestore della navetta stazione-aeroporto.
La scelta di Palazzo d’Accursio arriva al termine dell’istruttoria avviata a fine 2021 dopo i tanti malfunzionamenti che avevano comportato diversi stop alla monorotaia. Un’istruttoria chiusa lunedì, in sincrono con l’indagine comunicata dalla Procura. «Il Comune non erogherà il contributo ex art. 42 del contratto
Il sindaco
È una decisione che mira innanzitutto a tutelare i cittadini e l’amministrazione L’obiettivo non è cancellare la navetta ma far sì che il People mover funzioni
di concessione, che prevede il riconoscimento al concessionario di un contributo quale compensazione per il mancato raggiungimento del numero minimo di passeggeri, relativo al primo anno di esercizio del sistema», scrive Palazzo d’Accursio, spiegando che dietro la scelta ci sono due ragioni. Da una parte il mancato raggiungimento del 98% di disponibilità del sistema nel corso dell’anno, dall’altra la «mancata attivazione di un adeguato sistema che consenta un controllo continuo e capillare delle prestazioni del sistema rispetto al programma
Per Marconi Express significa una perdita potenziale di circa 2,1 milioni di euro
di esercizio e dell’effettivo numero di passeggeri».
«Una decisione che mira innanzitutto a tutelare i cittadini e l’amministrazione», scrive Lepore, che promette controlli e vigilanza sulla monorotaia anche nei prossimi mesi. L’obiettivo, sottolinea, non è cancellare la navetta ma «far sì che il People mover funzioni». Anche per questo, fa sapere il Comune di Bologna, è stato chiesto a Marconi
Express di «fornire immediatamente una dettagliata e documentata relazione in merito all’ultimo stop del servizio dovuto alla rottura di un palo porta antenne caduto sulla passerella».
Per il concessionario significa una perdita potenziale di circa 2,1 milioni di euro. All’indomani delle elezioni, il 5 ottobre, l’amministrazione aveva già liquidato 714.562 euro per il primo semestre di esercizio (18 novembre 202017 maggio 2021). Adesso si fermerà il contributo per il secondo semestre (714.563 euro), ma se non si raggiungeranno i 710 mila passeggeri minimi previsti da contratto anche nel secondo anno di vita del People mover (novembre 2021-novembre 2022) il Comune fa già sapere che verrà negato anche il prossimo contributo da 1,4 milioni: tra stop pregressi e futuri legati ai lavori è stata già accertata l’impossibilità di raggiungere il 98% di disponibilità del sistema. L’assessore regionale Andra Corsini sottoscrive la scelta di Lepore: «Non siamo pentiti di aver messo risorse importanti, ma ora bisogna davvero che si metta la parola fine a malfunzionamenti e servizi a intermittenza». Mentre il capogruppo di Forza Italia, Nicola Stanzani, va all’attacco: «Coloro che hanno portato avanti questa infrastruttura obsoleta e inadeguata sono gli stessi che oggi optano per progetti altrettanto dissennati quali il Passante di mezzo e il tram».