Corriere di Bologna

La Regione: fare i vaccini a scuola

Viale Aldo Moro pensa di sdoganare l’autotest anche per i bimbi sotto i cinque anni

- di Daniela Corneo

La Regione vuole entrare nelle scuole a fare le vaccinazio­ni. L’Usr disponibil­e al confronto, ma avvisa: «Questione delicata e in ogni caso non si può impattare sulla didattica». Intanto i contagi esplodono e le scuole sono in tilt con più di 104 mila studenti in quarantena, quindi viale Aldo Moro attacca Roma: «Scuola in presenza solo sulla carta, si rivedano subito i decreti». A dire in che modo è l’assessore Donini che ha proposto modifiche per semplifica­re le norme, equiparand­o gli studenti ai cittadini adulti in base allo stato vaccinale. E per i bimbi sotto i 5 anni si valuta insieme ai pediatri l’autotestin­g.

Nel caos che ha travolto le scuole e le famiglie dopo il rientro dalla pausa natalizia con i nuovi protocolli Covid e i contagi esplosi, la Regione da una parte attacca il governo, forte dell’unanimità delle posizioni nella Conferenza delle Regioni, chiedendo la revisione delle regole, e dall’altra prova a buttare la palla in avanti, proponendo di vaccinare gli studenti a scuola.

A restituire un quadro della situazione sono i dati della settimana 17-23 gennaio: si è arrivati a un’incidenza di 6.494 casi su 100.000 persone, a 2.415 focolai attivi, a 2.225 classi in quarantena (la maggior parte, 846, alla primaria) e a più di 104 mila tra studenti e personale in quarantena, 98.758 dei quali sono studenti. Questo significa il 16% di studenti in quarantena in Emilia-Romagna, 1 studente su 5. Quindi l’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini, ieri atteso in commission­e sul tema, non ha dubbi: «È importante che i bambini si vaccinino, siamo disponibil­i a farlo nelle scuole, dove chiediamo di entrare, se c’è la disponibil­ità». Un passaggio che potrebbe essere strategico per convincere le famiglie delle primarie (dove è vaccinato con ciclo completo solo il 6% dei bimbi e il 22% ha una sola dose), ma non scontato.

«Aspetto di avere un’interlocuz­ione con la Regione, bisogna capire cosa si intende per vaccino nelle scuole — dice il vicedirett­ore dell’Ufficio scolastico regionale Bruno Di Palma —. Se parliamo di vaccino in prossimità delle scuole non vedo controindi­cazioni, ovviamente senza coinvolgim­ento del personale. La vaccinazio­ne è indubbiame­nte importante, abbiamo apprezzato gli open day per bambini e ragazzi, ma è comunque una questione molto delicata, perché rientra nella libera scelta dei genitori o dei ragazzi maggiorenn­i. Inoltre l’attività vaccinale non deve impattare sulla didattica. Comunque siamo aperti al confronto e diamo come sempre massima disponibil­ità alla Regione».

Ma prima i nodi da sciogliere sono innumerevo­li, le scuole sono in tilt e le Ausl il tracciamen­to non lo fanno più. «Dopo Natale — ha attaccato ieri

Donini — il ritorno a scuola è di fatto solo sulla carta, in queste due settimane i protocolli non hanno funzionato. I decreti vanno rivisti senza aspettare altre due settimane». Cosa ci sia da cambiare l’assessore lo elenca punto per punto: «Serve omogeneità nel trattament­o tra cittadini adulti e popolazion­e scolastica». Quindi: la sospension­e della didattica deve essere coerente con le disposizio­ni sanitarie di quarantena in base allo stato vaccinale. In altre parole: la sospension­e di 10 giorni della presenza non ha ragion d’essere, se si è vaccinati. E ancora: «All’infanzia si deve ridurre la quarantena di 10 giorni e superare la chiusura della sezione con un solo caso. Inoltre i bambini guariti dal

Covid vengano considerat­i come gli adulti guariti, quindi quarantena di 5 giorni». Alle primarie «si eliminino i tamponi T0 e T5, teniamo il T5 e lasciamo in classe i vaccinati e i guariti con la Ffp2». Alle medie e alle superiori: «Tutti a scuola con Ffp2 se vaccinati con due dosi o il booster, a prescinder­e dai casi positivi in classe». Infine: «Tamponi a 8 euro anche per i bimbi di 5-11 anni». Quindi la Regione va oltre per semplifica­re la vita alle famiglie: «Stiamo valutando con i pediatri di estendere l’autotestin­g, che adesso possono fare gli studenti con booster per uscire dall’isolamento, anche per i bambini sotto i 5 anni», annuncia Donini. E visto che accedere gratuitame­nte al test rapido in farmacia è un’impresa, perché servirebbe la richiesta del medico o la lettere della Ausl, viale Aldo Moro promette: «Presto per il test gratis basterà il provvedime­nto emesso dalla scuola, senza attendere la Ausl».

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