La Regione: fare i vaccini a scuola
Viale Aldo Moro pensa di sdoganare l’autotest anche per i bimbi sotto i cinque anni
La Regione vuole entrare nelle scuole a fare le vaccinazioni. L’Usr disponibile al confronto, ma avvisa: «Questione delicata e in ogni caso non si può impattare sulla didattica». Intanto i contagi esplodono e le scuole sono in tilt con più di 104 mila studenti in quarantena, quindi viale Aldo Moro attacca Roma: «Scuola in presenza solo sulla carta, si rivedano subito i decreti». A dire in che modo è l’assessore Donini che ha proposto modifiche per semplificare le norme, equiparando gli studenti ai cittadini adulti in base allo stato vaccinale. E per i bimbi sotto i 5 anni si valuta insieme ai pediatri l’autotesting.
Nel caos che ha travolto le scuole e le famiglie dopo il rientro dalla pausa natalizia con i nuovi protocolli Covid e i contagi esplosi, la Regione da una parte attacca il governo, forte dell’unanimità delle posizioni nella Conferenza delle Regioni, chiedendo la revisione delle regole, e dall’altra prova a buttare la palla in avanti, proponendo di vaccinare gli studenti a scuola.
A restituire un quadro della situazione sono i dati della settimana 17-23 gennaio: si è arrivati a un’incidenza di 6.494 casi su 100.000 persone, a 2.415 focolai attivi, a 2.225 classi in quarantena (la maggior parte, 846, alla primaria) e a più di 104 mila tra studenti e personale in quarantena, 98.758 dei quali sono studenti. Questo significa il 16% di studenti in quarantena in Emilia-Romagna, 1 studente su 5. Quindi l’assessore regionale alla Salute Raffaele Donini, ieri atteso in commissione sul tema, non ha dubbi: «È importante che i bambini si vaccinino, siamo disponibili a farlo nelle scuole, dove chiediamo di entrare, se c’è la disponibilità». Un passaggio che potrebbe essere strategico per convincere le famiglie delle primarie (dove è vaccinato con ciclo completo solo il 6% dei bimbi e il 22% ha una sola dose), ma non scontato.
«Aspetto di avere un’interlocuzione con la Regione, bisogna capire cosa si intende per vaccino nelle scuole — dice il vicedirettore dell’Ufficio scolastico regionale Bruno Di Palma —. Se parliamo di vaccino in prossimità delle scuole non vedo controindicazioni, ovviamente senza coinvolgimento del personale. La vaccinazione è indubbiamente importante, abbiamo apprezzato gli open day per bambini e ragazzi, ma è comunque una questione molto delicata, perché rientra nella libera scelta dei genitori o dei ragazzi maggiorenni. Inoltre l’attività vaccinale non deve impattare sulla didattica. Comunque siamo aperti al confronto e diamo come sempre massima disponibilità alla Regione».
Ma prima i nodi da sciogliere sono innumerevoli, le scuole sono in tilt e le Ausl il tracciamento non lo fanno più. «Dopo Natale — ha attaccato ieri
Donini — il ritorno a scuola è di fatto solo sulla carta, in queste due settimane i protocolli non hanno funzionato. I decreti vanno rivisti senza aspettare altre due settimane». Cosa ci sia da cambiare l’assessore lo elenca punto per punto: «Serve omogeneità nel trattamento tra cittadini adulti e popolazione scolastica». Quindi: la sospensione della didattica deve essere coerente con le disposizioni sanitarie di quarantena in base allo stato vaccinale. In altre parole: la sospensione di 10 giorni della presenza non ha ragion d’essere, se si è vaccinati. E ancora: «All’infanzia si deve ridurre la quarantena di 10 giorni e superare la chiusura della sezione con un solo caso. Inoltre i bambini guariti dal
Covid vengano considerati come gli adulti guariti, quindi quarantena di 5 giorni». Alle primarie «si eliminino i tamponi T0 e T5, teniamo il T5 e lasciamo in classe i vaccinati e i guariti con la Ffp2». Alle medie e alle superiori: «Tutti a scuola con Ffp2 se vaccinati con due dosi o il booster, a prescindere dai casi positivi in classe». Infine: «Tamponi a 8 euro anche per i bimbi di 5-11 anni». Quindi la Regione va oltre per semplificare la vita alle famiglie: «Stiamo valutando con i pediatri di estendere l’autotesting, che adesso possono fare gli studenti con booster per uscire dall’isolamento, anche per i bambini sotto i 5 anni», annuncia Donini. E visto che accedere gratuitamente al test rapido in farmacia è un’impresa, perché servirebbe la richiesta del medico o la lettere della Ausl, viale Aldo Moro promette: «Presto per il test gratis basterà il provvedimento emesso dalla scuola, senza attendere la Ausl».