Corriere di Bologna

Quirinale, Casini in gara «La politica è la mia vita»

- F. Ro.

Presidente? «Mi dovete chiamare Casini, come mi avete sempre chiamato da quarant’anni a questa parte». Cappotto scuro e passo deciso, Pier Ferdinando Casini lascia la Camera dopo la seconda votazione per il Capo dello Stato dribblando i cronisti come si addice a chi resta in gioco, seppur a bordo campo. L’ennesima fumata nera al secondo tornante verso il Colle registra tre voti per l’ex presidente della Camera: una mera curiosità in consultazi­oni a perdere in cui c’è chi indica il comico Nino Frassica per il dopo Mattarella. Ma la partita che sta giocando l’ex presidente della Camera è tutto meno che una barzellett­a e Casini si muove di conseguenz­a. Lancia segnali sui social: «La passione per la politica è la mia vita!!», scrive su Instagram allegando una sua foto in bianco e nero (vedi sopra, ndr) quando era un giovane dirigente della Democrazia cristiana. Messaggi in codice per chi non vuole tecnici al Colle (Mario Draghi in primis) e crede ancora nel primato della politica. Le risposte ai cronisti che all’ombra di Montecitor­io non possono che essere evasive. Come sta vivendo questo momento? «L’importante è la salute», sorride sornione Casini. Vero, l’ex presidente della Camera non è nella rosa di nomi presentata ieri dal centrodest­ra, ma potrebbe ancora essere il nome di «tutti». Soprattutt­o se la giornata di oggi non porterà un’intesa, spingendo il centrodest­ra domani a votare uno dei suoi nomi: se il tentativo non andasse in porto, a quel punto Casini potrebbe essere la vera alternativ­a a Draghi.

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