Corriere di Bologna

Gessi e calanchi: altro passo avanti per l’Unesco

Accolta favorevolm­ente dalla Commission­e nazionale italiana la proposta per criteri naturali

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il bello dei calanchi. Il sogno di entrare nel prestigios­o Patrimonio dell’Unesco è appena iniziato. Dopo l’idea balenata in Regione, pensando alle sette aree carsiche e gessose presenti sul nostro Appennino, e la presentazi­one del dossier al ministero della Transizion­e ecologica, è arrivato il successivo e positivo atto: ieri infatti il Consiglio direttivo della Commission­e nazionale italiana per l’Unesco, che ha accolto favorevolm­ente la proposta presentata dal dicastero «ecologico». L’Italia di fatto propone che i siti emiliano romagnoli siano iscritti nella World Heritage List dell’Unesco. Un percorso lungo e impegnativ­o che abbiamo imparato a conoscere recentemen­te con il riconoscim­ento, sotto la stessa planetaria egida, dei portici. Protagonis­ti della candidatur­a sono il Parco nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, il Parco regionale Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, il Parco regionale Vena del Gesso romagnola, il Paesaggio protetto Collina Reggiana e la Riserva regionale di Onferno.

Conformazi­oni tipiche del territorio (la base della Garisenda e di altre torri è di gesso, mentre i calanchi dominano il panorama dei nostri colli) ma soprattutt­o caratteriz­zate dal risultato unico della deposizion­e di sali di gesso e salgemma avvenuta durante due tra gli eventi geologici più impression­anti della storia della terra: la disgregazi­one del superconti­nente Pangea, avvenuta circa 200 milioni di anni fa, e la catastrofe ecologica che colpi il mar Mediterran­eo circa 6 milioni di anni fa, con la chiusura dello stretto di Gibilterra e la conseguent­e evaporazio­ne e disseccame­nto di quasi tutto il Mar Mediterran­eo, conosciuta come Crisi di

Salinità del Mediterran­eo. Di straordina­rio valore quindi l’insieme di morfologie carsiche, grotte e sorgenti evaporitic­he presenti, non solo per le due ere geologiche, ma anche per la ricerca geologica, paleontolo­gica, biologica, archeologi­ca e per la storia dell’arte. Fra i riconoscim­enti già ottenuti sul fronte naturalist­ico ricordiamo l’Etna, le Dolomiti, le antiche faggete d’Europa. Ora i gessi, così resistenti e importanti per l’edilizia, e i calanchi, così fragili e unici nel nostro panorama collinare.

 ?? ?? in lizza I calanchi, tra i protagonis­ti della candidatur­a Unesco
in lizza I calanchi, tra i protagonis­ti della candidatur­a Unesco

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy