Corriere di Bologna

Fortitudo, il giorno delle scelte

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Èoggi la giornata chiave per trovare una via d’uscita all’impasse societario in Fortitudo. In calendario il vertice che dovrà mettere un punto, decidendo se accettare o respingere le dimissioni del presidente Christian Pavani, date di getto domenica sera al PalaDozza dopo la sconfitta con Tortona. La parola passa in particolar­e a Emiliano Castelli, presidente del Consorzio Fortitudo che, assieme alla Fondazione, detiene il 100% delle quote del club, il quale si dice però orientato a chiedere a Pavani di restare, almeno fino a fine stagione. Vista la situazione, difficile trovare un sostituto per la caldissima poltrona di primo dirigente biancoblù, con lo stesso Castelli, l’ex presidente Gianluca Muratori e Roberto Melloni della Fondazione, i nomi alternativ­i che sono usciti, tutti poco propensi a un passaggio di consegne. L’alternativ­a sarebbe quella di un nome nuovo dall’esterno del club, magari gradito alla piazza, tipo Dante Anconetani o Marco Calamai fino a Stefano Mancinelli nelle fantasiose vesti di giocatorep­residente, in un gioco del toto-presidente Effe molto gettonato in queste ore, ma più probabile che la patata bollente finisca per restare nelle mani di Pavani. Sul fronte della squadra, ieri i controlli medici su James Feldeine hanno escluso lesioni ossee alla caviglia sinistra, infortunat­a domenica contro Tortona. Circa una settimana i tempi di riabilitaz­ione, ma da escludere la sua presenza in campo domenica a Milano (gioca venerdì in Eurolega, in casa con lo Zalgiris): la guardia di New York dovrebbe essere a disposizio­ne per gli impegni successivi, le due consecutiv­e gare interne del 6 e 13 febbraio contro Brescia e Brindisi, da non sbagliare.

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