La Virtus non dà il tiro
Stanchezza, assenze e brutte percentuali: senza le sue armi la Segafredo va ko in Eurocup a Ulm Bianconeri mai in partita e sovrastati fisicamente
Travolta fisicamente e alla peggior prova offensiva della stagione, la Virtus crolla a Ulm. I 68 punti segnati dalla Segafredo sono il minimo della sua annata fin qui e il -16 finale un fardello molto pesante, con i tedeschi che ribaltano anche il -11 dell’andata oggi che si sono arrampicati alle stesse sei vittorie dei bianconeri, pur con una partita giocata in più. Caduto pesantemente anche il Partizan ad Ankara, nell’altro girone, il martedì nero delle favorite di Eurocup rende da queste parti molto impervio il cammino verso il primo posto a fine regular season e il conseguente vantaggio del fattore campo sino alla finale. Con un bilancio di 6-4, il margine di errore della Virtus è ora vicino allo zero presumendo che difficilmente con più di cinque sconfitte si possa ambire alla vetta.
Discorsi comunque prematuri con otto partite ancora da giocare, la stretta attualità fotografa invece impietosamente una Segafredo spazzata via fisicamente da Ulm, che pure perde già nel primo tempo
Jallow, ossia il suo migliore uomo nel 12-2 iniziale sul quale i tedeschi vivranno per tutta la partita. A Belinelli e compagni è mancata sicuramente la mira, il 41% scarso su azione (15/45 gli esterni, il 33%) è un dato che difficilmente ti permette di vincere in trasferta specialmente quando affondi a rimbalzo 47-30, concedendone 15 in attacco ai padroni di casa. Fino a metà del terzo quarto, Ulm aveva un numero di rimbalzi offensivi identico a quelli difensivi della Virtus. «Ulm ha giocato con più fisicità, dal primo possesso sono stati più forti e decisi nei contatti — spiega Scariolo —. Non so quante volte siamo finiti per terra in questa partita, ci hanno sovrastato e fisicamente non siamo stati pronti a rispondere. Quando succede questo bisogna fare canestro, ma le nostre percentuali sono state molto basse anche su conclusioni aperte dei nostri migliori tiratori».
Sbagliando tanti tiri, come ha sottolineato Scariolo, subentra anche la sfiducia e si diventa prevedibili come ha fatto la squadra in certi frangenti intestardendosi solo a cercare Belinelli come unica opzione offensiva. Mancata l’abituale energia di Cordinier e Weems, con Pajola appannato e il reparto lunghi — a parte Tessitori, nettamente il migliore dei bianconeri — annichilito, questa partita ha mostrato quanto sia dura la vita in Europa senza le magie di Teodosic alla vigilia di un match cruciale contro Buducnost la settimana prossima. Ulm, che aveva battuto i montenegrini a domicilio sette giorni fa e rischiato il colpaccio con Valencia al giro precedente, ha subito messo la gara sul fisico e l’atletismo volando sul 12-2 con la Segafredo ferma a 1/8 al tiro e 3 perse nei primi cinque minuti. È sostanzialmente il parziale che decide la partita condannando la Virtus a un continuo inseguimento. Con il doppio lungo Tessitori-Jaiteh, lo strappo viene ricucito a inizio secondo quarto (24-22), ma l’energia di Blossomgame, il fisico di Felicio e le fiammate di Christon fanno 45-34 a metà. La Virtus tornerà solo a -5 (47-42) in avvio di ripresa prima di affondare nuovamente quando Ulm alza di nuovo l’intensità in area conquistandosi i secondi possessi che la spingono a +15 al 29’ (63-48) e a +21 nel finale (79-58).