La sparatoria e il fronte sicurezza Aitini attacca. Lepore: c’è impegno
L’ex assessore Pd: poche idee e tanti slogan. Il sindaco: salto di qualità delle forze dell’ordine
«Bologna è sicura perché le istituzioni stanno intervenendo». Impermeabile alle critiche, il sindaco Matteo Lepore si ripara dal fuoco incrociato che arriva dalle opposizioni, ma anche da sinistra, sulla sicurezza in città dopo la sparatoria alla stazione San Vitale e gli ultimi fatti di cronaca. «Poche idee e tanti slogan, i cittadini di Bologna meritano risposte all’altezza» attacca il suo ex compagno di giunta ed ex assessore alla sicurezza Alberto Aitini, escluso dalle liste Pd alle ultime elezioni amministrative. «La sicurezza dei cittadini è una cosa seria, spero che nessuno sottovaluti quello che sta succedendo, purtroppo anche nella nostra città».
«Se ci si mette anche Aitini a parlare di slogan, allora dobbiamo solo affidarci alla dea bendata e sperare che non accada nulla». Francesca Scarano, capogruppo della Lega, ironizza per andare all’attacco del primo cittadino per le deleghe mantenute, compresa alla sicurezza, «neanche fosse il capo dello Stato». E chiede «qualcuno che sappia gestire la delega a tempo pieno». Dall’opposizione tutti vogliono un assessorato ad hoc e un potenziamento degli organici della polizia locale. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco
Sassone, chiede «oltre 150 agenti in più». Per Samuela Quercioli, capogruppo di “Bologna Ci Piace” «i fatti accaduti mettono a rischio l’incolumità dei cittadini».
Ma il sindaco Lepore rilancia. «C’è un salto di qualità nell’impegno delle forze ordine — ha ribadito ai microfoni della Tgr — i fatti di cronaca degli ultimi mesi sono sempre associati all’arrivo di polizia e carabinieri che intervengono , anche in questo caso c’è stato un arresto. Sono molto contento della collaborazione con Arma, Questura e Prefettura».
Da San Vitale, teatro della sparatoria, la presidente del quartiere, Adriana Locascio, sostiene che «l’impressione è di avere a che fare con dei “pionieri”, spacciatori che stanno cercando di riconquistare il territorio dopo il periodo di chiusure dovute alla pandemia. Abbiamo già riqualificato diversi punti, in altri senza passaggio è difficile intervenire. Alcuni sono di proprietà di ferrovie, come in via Rimesse. In Comune si proporrà un tavolo condiviso con Rfi. E ho già caldeggiato un maggiore pattugliamento, le forze dell’ordine sono per i cittadini un punto di riferimento. Mi piacerebbe invitare il Prefetto a fare un giro». Attilio Visconti, nuovo numero uno di Palazzo Caprara, ieri era in visita in Questura. «La periferia deve essere qualitativamente attenzionata, attraverso l’implementazione dei sistemi di videosorveglianza e la geolocalizzazione» ha detto Visconti. «Bisogna recuperare tutti gli spazi dove manca l’illuminazione, dove c’è degrado, aree più appetibili dalla criminalità. Su questo lavoreremo insieme e daremo tutto il contributo possibile all’amministrazione comunale».
Il questore Isabella Fusiello ha puntualizzato che «non possiamo militarizzare le piazze o le vie anche periferiche. Saremo presenti, ma ci vuole anche la partecipazione dei cittadini che invito a occupare quegli spazi liberi o presi ora da gente che vive nell’illegalità, altrimenti la situazione non cambia, perché si spostano in un’altra zona».
Le reazioni
Il centrodestra vuole un assessorato ad hoc. La presidente di quartiere e il nodo delle aree Rfi
” Lepore Bologna è sicura perché le istituzioni intervengo no. E negli ultimi fatti di cronaca ci sono sempre stati arresti