«Il mio modello è Xhaka Obiettivi? Non pongo limiti»
Dalla Champions League giocata con lo Young Boys al Bologna per sostituire l’infortunato Dominguez, che oggi si opererà alla spalla: giorno di presentazioni per Michel Aebischer, centrocampista svizzero che ieri ha svolto il primo allenamento in gruppo. E che ha spiegato i motivi della sua scelta: «La prima chiamata dai rossoblù è arrivata due settimane fa, c’erano altri club interessati ma ho scelto subito Bologna per la sua storia e per il fatto che ha un buon tecnico come Mihajlovic che fa crescere i giocatori. La serie A è una delle migliori cinque leghe d’Europa e per me questo è un primo grande step». Mediano poliglotta — parla inglese, tedesco e francese — dal fisico longilineo, Aebischer ha anche chiarito le sue condizioni dopo la frattura dell’osso frontale di metà dicembre: «Sono rientrato, sto bene e sono a posto al 100% per giocare dopo l’intervento in cui mi hanno inserito una placca d’acciaio in testa. La prima partita è tra dieci giorni e avrò modo di inserirmi nei meccanismi di gioco». Come ogni ultimo arrivato, ha sensazioni positive: intanto ha scelto il numero 20, lo stesso che aveva a Berna. «Là è andata bene, quindi perché non confermarlo...». Quanto alla sua descrizione, è un mediano più offensivo che difensivo: «Mi piace avere la palla e creare occasioni, sono uno che fa anche pressing ma la mia caratteristica principale è la visione di gioco. Allo Young Boys battevo anche i piazzati e ho giocato diverse partite da trequartista, nonostante non sia la mia posizione preferita: se devo scegliere, preferisco fornire un assist che segnare». Il suo idolo è Xhaka dell’Arsenal («è uno tosto quando gioca, cerco di imparare da lui in nazionale»), mentre il sogno è ritornare in Europa: «Sentire l’inno della Champions e giocare al mercoledì è sempre bello. Sicuramente il Bologna può fare meglio delle ultime partite che ho seguito: abbiamo tanta strada da fare ma possiamo ambire al livello internazionale, quindi non poniamoci limiti».