Bassani, manoscritti articoli e una statua Il dono per Ferrara
Una nuova donazione del patrimonio di Giorgio Bassani in arrivo al Comune di Ferrara. Tra i beni che saranno ceduti, per volontà della curatrice del Centro Studi Bassaniani, la 77enne professoressa americana Portia Prebys, per anni al fianco dello scrittore nato a Bologna nel 1916, anche la stampa del manoscritto del «Gattopardo» di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Con le correzioni in originale di Bassani, timbrato in originale dall’ufficio tecnico di Feltrinelli, oltre a una serie di manoscritti.
Tra cui l’originale del libro di poesie «Epitaffio», un quaderno di componimenti di circa 40 pagine e le ultime correzioni fatte su propria bozza del racconto «La lunga notte del ‘43». Prebys ha deciso di donare anche una scultura, con dedica, di Arnaldo Pomodoro, autore anche della tomba di Bassani nel cimitero ebraico di Ferrara, un tavolo dell’800 che apparteneva a Cesare Minerbi, un armadio e diversi libri della collezione dello scrittore ferrarese scomparso nel 2000. Giunge così a compimento un percorso avviato nel 2016 dall’ex sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, con due donazioni effettuate da Prebys. Tra cui si contano, tra l’altro, cinquemila articoli in 18 lingue dal 1935, alcuni mobili, i manoscritti de «Gli occhiali d’oro» e de «L’Airone», duemila foto, tutte catalogate, vedute romane dell’incisore Piranesi. «Giorgio Bassani — sottolinea Portia Prebys — è uno dei più importanti scrittori e poeti del ‘900 italiano. La sua vita, con i tanti contributi alla cultura italiana, alla bellezza e alla conservazione di questa bellezza, attraverso Italia Nostra, merita di essere ricordata da tutti i cittadini oggi. Vorrei fare il possibile per far conoscere la sua persona e la sua opera a più individui possibili. Ecco perché ho creato il Centro Studi Bassaniani a Ferrara assieme al Comune».
Libri, manoscritti e mobili, una volta perfezionati tutti gli atti notarili necessari, saranno infatti destinati al centro studi di Casa Minerbi, in via Giuoco del Pallone 15/17, articolato in biblioteca, centro di documentazione, archivio e l’esposizione del salotto romano dello scrittore. «Per Bassani Ferrara — ricorda Prebys — era e rimane il suo libro. Diceva: ‘Io valgo molto di meno del Giardino dei Finzi-Contini’. Giorgio parlava raramente di persone, ma parlava costantemente di idee, di concetti, passate e presenti. Ne parlava tutti i giorni, in tutte le occasioni che la giornata gli offriva per intraprendere uno scambio di pensiero in qualsiasi campo. Diceva anche: ‘Ogni vero poeta è autore di un solo libro. O, meglio, scrive sempre lo stesso libro’». «Il valore di questa donazione — aggiunge l’assessore ferrarese alla Cultura Marco Gulinelli — è incommensurabile. Bassani è il cuore del ‘900 ferrarese e italiano, autore senza tempo che abbiamo celebrato a Parigi, all’Istituto di cultura italiana, e che continueremo a celebrare anche in occasione dei 60 anni, che ricorrono proprio nel 2022, dell’uscita della prima edizione de ‘Il giardino dei Finzi Contini’»