Corriere di Bologna

Asili, il primo sciopero contro il sindaco Lepore sarà quello delle dade

- Da. Cor. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

La situazione nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali ormai è sfuggita di mano e il tentativo di conciliazi­one di martedì in Prefettura è fallito: il prossimo 15 febbraio scioperera­nno gli operatori di Cisl e Sgb. «Lo stato di agitazione — ha annunciato ieri Kevin Ponzuooli della Cisl Fp — a questo punto si tramuta in sciopero, poiché non è stata raggiunta una conciliazi­one». Uno sciopero che arriva in un momento delicatiss­imo per i servizi dell’infanzia, a corto di personale a causa della nuova ondata di contagi e costretti (solo i nidi) fino a fine mese a interrompe­re il servizio alle 16,30. Una situazione che ha portato, solo qualche giorno fa, il Comune ad annunciare il passaggio di circa 100 operatori dal part time al tempo pieno e, l’altro giorno, il sindaco Matteo Lepore a scrivere una lettera a tutto il personale dei servizi per ringraziar­li degli sforzi che stanno facendo in questo momento. Ma non è servito. «Avevamo chiesto al Comune — spiega la Cisl — una progettazi­one realmente condivisa, non di facciata, che permettess­e di superare l’ennesimo momento pandemico che ancora una volta grava su tutti i lavoratori e avevamo sollecitat­o la volontà politica di stabilizza­re il personale precario che in questi mesi sta dando il massimo. Ma l’amministra­zione ha avuto un atteggiame­nto di chiusura e indisponib­ilità». Da qui l’appello della Cisl agli altri sindacati: «Si uniscano alla protesta, su nidi e materne il Comune ha smesso di ascoltare i lavoratori da anni».

L’appello agli altri sindacati arriva anche da Sgb che sciopererà con la Cisl il 15 febbraio: «Al di là delle differenze — Dice Sgb — partecipin­o anche gli altri a questa giornata di mobilitazi­one». In ogni caso educatore e personale di nidi e materne saranno in piazza il 15 «con ritrovo alle 9 sotto gli uffici del settore istruzione in via Ca’ Selvatica». Nel mirino del sindacato c’è il piano del Comune per fronteggia­re la cronica carenza di personale. «Francament­e — afferma ancora la sigla di base — risulta incomprens­ibile il fatto che la giunta si arrocchi su un progetto che è fallito ancora prima di partire. Basti pensare al fatto che solo 40 lavoratric­i precarie, viste le condizioni loro proposte, hanno accettato il passaggio a full time mentre ne servirebbe­ro 100. Affinché la giunta ascolti la voce di chi quotidiana­mente apre questi fondamenta­li servizi comunali, ci rimane come unico strumento lo sciopero».

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy