Le città inquinanti e il futuro verde degli imprenditori
Basti pensare alle conseguenze dell’inquinamento. Tra le prime dieci città europee che spendono più soldi pro-capite per patologie legate all’inquinamento, troviamo Milano al secondo posto con 2843 euro a persona all’anno e Padova al terzo posto con 2455€. Anche Bologna è sopra la soglia di attenzione. Le città soffrono e nelle campagne è a rischio il paesaggio.
Nel bolognese, ad Altedo, si è evitata per il rotto della cuffia la realizzazione del polo della logistica che avrebbe mangiato 121 ettari di campi, cancellando una delle ultime risaie attive.
Con l’emergere della questione ecologica, gli sperimentatori intendono proporsi come imprenditori trasformativi. È un ritorno al futuro: la bottega rinascimentale riappare come impresa imprenditoriale verde, al posto di quella manageriale.
Gli addetti sono, anzitutto, creatori piuttosto che semplici esecutori di compiti assegnati dall’alto. Gli imprenditori verdi ricorrono all’intelligenza capace di riconoscere quanto siano intrinsecamente legate l’economia e la salute umana, di tutte le altre specie animali e vegetali viventi sulla Terra e degli oggetti naturali quali i fiumi, i laghi, i mari e le montagne. Puntando ad alzare la qualità del vivere nelle città, sperimentatori e imprenditori verdi sono agenti civici.
Ai loro progetti i governi locali dovrebbero destinare quote del bilancio comunale. Nascerebbe un bilancio partecipativo che innescherebbe un dialogo tra la progettualità dei cittadini e le scelte operate dagli amministratori.
Dal loro raccordo emergerebbe l’innovazione in forma di beni comuni – risorse non rivali e quindi generatrici di mutui benefici.
Nuove imprese che promuovono il ben-essere non possono essere giardini recintati con i fondi del Recovery destinati alla transizione verde. Se fosse così, queste startup rischierebbero di apparire frivole o, peggio, inverosimili. La loro aspirazione è di essere soggetti di quella foresta tropicale che è la comunità dei cittadini, contribuendo al buon funzionamento del rapporto tra noi e la natura. Le nuove generazioni stanno familiarizzando con l’esposizione all’imprenditorialità in età precoce e sono pronte ad applicare le competenze acquisite nel corso delle sperimentazioni.
Di fronte al rischio di un guasto globale che non è più un evento remoto, dobbiamo essere pronti a sostenere gli imprenditori in erba che si rapportano alla natura per non trovarci in preda al panico a causa di sconvolgimenti provocati dalle nostre azioni a suo danno.