Corriere di Bologna

«Una Tosca politica»

- Piero Di Domenico

Èlui il Mario Cavaradoss­i della Tosca che domani alle 18 aprirà il nuovo anno della stagione lirica del Teatro Comunale di Bologna. Il tenore Roberto Aronica indosserà i panni del pittore di idee liberali nell’opera di Puccini. Per ripartire dopo l’emergenza pandemica, il Sovrintend­ente Fulvio Macciardi ha scelto un’opera tra le più popolari. Una nuova produzione con la regia dell’argentino Hugo De Ana, che in Italia aveva debuttato proprio al Comunale nel 1991 con il Mosè di Rossini, e l’orchestra del teatro affidata all’israeliano Daniel Oren, tornato già l’anno scorso a Bologna, seppur a porte chiuse, per un concerto sinfonico diffuso in streaming. Per le due ore suddivise in tre atti, con due intervalli di 25 minuti, sul palco con Aronica ci saranno il soprano uruguaiano Maria José Siri e il baritono Claudio Sgura. Anche se le otto repliche previste fino al 6 febbraio hanno fatto prevedere un secondo cast che si alternerà al primo, con Svetlana Kasyan, Mikheil Sheshaberi­dze, Erwin Schrott e Dalibor Jenis.

Aronica, per non scegliere tra Puccini e Verdi lei farà il bis. Cavaradoss­i nella “Tosca” e a fine giugno, sempre al Comunale, l’Otello di Verdi.

«Per un tenore è il massimo, sono quei ruoli a cui aspiri quando inizi a studiare. È una meraviglia poter cantare in entrambe le opere. L’Otello poi, per un tenore è come l’Oscar».

Partendo dall’inizio, invece, che Tosca sarà?

«Una Tosca più politica che sentimenta­le, che punterà molto sull’ambientazi­one negli anni della Repubblica Romana, sulla rivoluzion­e popolare contro i poteri forti di allora, alla fine del periodo temporale di una Chiesa molto oppressiva».

Anche il suo Cavaradoss­i ha idee rivoluzion­arie…

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy