Mastandrea presenta «Non pensarci» «Nardini è con noi»
«Quando ti dedicano una retrospettiva qualche domanda te la dovresti fare». Così nello scorso ottobre il 49enne attore romano Valerio Mastandrea aveva commentato, a suo modo, l’avvio dell’omaggio che la Cineteca di Bologna ha deciso di dedicargli. Una rassegna che riprenderà oggi al Cinema Lumière alle 17,45 con la proiezione del film Non pensarci, diretto dal regista emiliano Gianni Zanasi nel 1996, introdotta dallo stesso Mastandrea. Un film che gli sta particolarmente a cuore, ha raccontato: «Con Gianni ho condiviso una visione comune, giustamente ridicola, su quanto i nostri mestieri possano raccontare storie di personaggi che si ritrovano a schivare i colpi della vita. Ogni tanto continuiamo a sentirci per raccontarci delle “nardinate”. Nardini è sempre dentro di noi, ce lo portiamo dentro». Il protagonista del film è infatti il chitarrista punkrock Stefano Nardini. Un 35enne che, dopo il trasferimento a Roma, decide di tornare nella natìa Rimini, accolto a braccia aperte da una famiglia un po’ bislacca. Mastandrea a Bologna ha girato il primo Diabolik
dei Manetti Bros., dove interpreta un disincantato ispettore Ginko, e a Bologna è tornato per il sequel che si sta già girando in queste settimane. Lunedì alle 20 sarà ancora in Cineteca, una realtà a cui è molto affezionato e grato per aver ripescato i suoi film passati, per introdurre al Lumière Padroni di casa, in cui ci sono anche Gianni Morandi ed Elio Germano, in compagnia del regista Edoardo Gabbriellini. Domani alle 18 toccherà invece a La sedia della felicità di Carlo Mazzacurati, regista e presidente della Cineteca scomparso nel 2014.
L’attore romano, diventato popolare grazie alle sue disincantate apparizioni al «Maurizio Costanzo Show», sarà ancora presente la prossima settimana nelle sale del Lumière. Mercoledì alle 18 con Ladri di cinema di Piero Natoli e la sera dopo alle 20,30 con Ride, con cui ha debuttato alla regia sul grande schermo. Un film sull’incapacità di una donna di piangere il marito morto sul luogo di lavoro. La donna ci prova in tutti i modi, ascoltando la musica che lui amava, ma non riesce a versare una lacrima e piuttosto «ride», da cui il titolo. Non riesce infatti a metabolizzare quella morte improvvisa e si aspetta sempre di veder ritornare il marito. La retrospettiva si chiuderà sabato 26 febbraio alle 22,30 con la proiezione del film Euforia di Valeria Golino.