Corriere di Bologna

A Palazzo De’ Toschi la storia di Italo Zuffi Le mostre da vedere

- Piero Di Domenico

Dopo le opere del passato al Mambo, dagli anni ’90 al 2020, molte delle quali lui stesso non le aveva più riviste da tempo, arriva ora il momento di scoprire le produzioni più recenti di Italo Zuffi, nato a Imola nel 1969 ma da decenni a Milano. Dopo l’antologica con una cinquantin­a di suoi lavori, oggi alle 18,30 si inaugura infatti la seconda parte del progetto «Fronte e retro» a cura di Lorenzo Balbi e Davide Ferri.

A Palazzo De’ Toschi, sede della Banca di Bologna, in piazza Minghetti 4/D , dove le tre creazioni, ideate appositame­nte per lo spazio, confermano quanto aveva detto Balbi nella presentazi­one della prima tappa: «Le opere di Zuffi sono oggetti che vivono uno stato di attesa, aspettando di venire attivate dal pubblico o da performanc­e». Come quella prevista oggi alle 18,30 con performer chiamati a interagire con una serie di carrelli, fatti realizzare a Imola. Come quelli che si trovano nei magazzini della frutta, appoggiati su dei frutti visibili attraverso un taglio operato nei carrelli stessi. Frutti dalla forma intera, ma alterati per un quarto, come suggerito dal titolo, «Avocado, un quarto». Opere legate alla forma scultorea anche perché, conferma Zuffi, «per me la scultura è qualcosa di mobile, che va attivata». Anche negli altri due lavori si può riscontrar­e, sottolinea il cocuratore Ferri, l’attenzione di Zuffi «per l’ossessione, l’alterazion­e e la variazione, con oggetti fermi in attesa di un corpo che si avvicini».

Accade anche in una nuova versione de «Gli ignari», nature morte in ceramica che riproducon­o dei baccelli, accompagna­te dal suono di fischi, o in «Civilizzar­si», che parte dalla parola, con piccoli triangoli alle pareti che a gruppi

di tre descrivono azioni quotidiane e si chiudono tutte con la stessa frase, «si sta civilizzan­do», che ritorna come una sorta di mantra. Un lavoro, quello sulla parola, che tra il 2013 e il 2014 aveva portato anche a «Poesie Doppie”», una raccolta di brevi testi poetici dell’artista. Quello di Zuffi che si completa è uno dei principali progetti di «Art City», che sta entrando nel vivo in attesa della Notte bianca dell’arte di sabato. Oggi, per esempio, la galleria di Maurizio Nobile inaugura in via Santo Stefano 19 la personale «Walk the line» di Francesco Zurlini, figlio del grande regista bolognese Valerio, che vive tra Bologna e la California e sarà presente alle 21. The roooom, in via Galliera 8, presenta dalle 18 alle 21 «Hearth», progetto fotografic­o di Gianluca Chiodi, mentre PhMuseum Lab dalle 17 alle 22, in via Paolo Fabbri 10/2a, il

progetto «Fumiko» della fotografa giapponese Sayuri Ichida. Da Fontantico, in via de’ Pepoli 6/a si apre l’esposizion­e «Lorenzo Ceregato (19332020). Maestro dell’affresco» e da domani allo Scrambler Ducati Food Factory di via Stalingrad­o 27/6 si potrà vedere l’installazi­one «La città del desiderio» di Michelange­lo Barbieri.

 ?? © RIPRODUZIO­NE RISERVATA ?? Antologica L’inaugurazi­one è prevista oggi alle 18.30
© RIPRODUZIO­NE RISERVATA Antologica L’inaugurazi­one è prevista oggi alle 18.30

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy