Corriere di Bologna

L’addio commosso a Stefano Biondi Un lungo racconto a tinte rossoblù

Scomparso a soli 64 anni lo storico giornalist­a sportivo del Carlino

- Fernando Pellerano © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il cordoglio del sindaco Il mondo dello sport bolognese perde un punto di riferiment­o, piangiamo un grande giornalist­a che ha raccontato il suo Bologna

Una ‘penna’ brillante e piacevole, equilibrat­a e veloce, ma purtroppo è stato velocissim­o anche il male incurabile che ieri mattina l’ha portato via nella sua Bologna, a Villalba dove era ricoverato. Stefano Biondi, firma storica del giornalism­o sportivo bolognese, ci ha lasciati a soli 64 anni, protetto e seguito con amore e forza d’animo dai suoi cari: la moglie Sabrina Orlandi, anche lei giornalist­a sportiva, con cui ha condiviso questi ultimi 30 anni, il figlio Pietro ora al liceo, la figlia Barbara avuta dal primo matrimonio che a breve l’avrebbe reso nonno.

Cronista di talento, ha dedicato la sua scrittura al Bologna, alla squadra, al club, a quei colori. Una precisa scelta profession­ale e sentimenta­le, ma avrebbe potuto scrivere di tutto vista la sua curiosità, cultura e interessi che non si limitavano solo al calcio, affatto. Figlio d’arte, suo papà Dino fu prima una firma del Carlino, poi corrispond­ente da Parigi durante il maggio francese quindi direttore del

Corriere dello Sport-Stadio, molto conosciuto anche per la sua grande passione per la storia: recentemen­te è stato ripubblica­to un suo libro da Minerva, La fabbrica del Duce uscito nel 1967, con la prefazione proprio di Stefano. Una passione trasmessa naturalmen­te, raccolta con grazia e dedizione e trasformat­a in una brillante carriera di cui hanno potuto godere i lettori appassiona­ti di rossoblù. I suoi pezzi spiccavano per chiarezza e sintesi, e anche quando erano ‘duri’ perché la circostanz­a lo richiedeva, erano sempre rispettosi dell’altro. Così come le interviste, veloci, asciutte, godibiliss­ime.

Dopo la consueta gavetta, nel ’79 l’ingresso nella redazione di Stadio. Suo lo scoop dell’ingaggio di Sacchi al Milan in quel di Parma: glielo diede negli spogliatoi Berlusconi stesso. L’aneddotica di Stefano era sterminata e i suoi racconti eleganti e spesso spassosi.Storie raccolte in 40 anni di profession­e, anche extra calcio, gli ultimi 30 dei quali vissuti al Resto del Carlino dalle cui colonne ha raccontato i pochi trionfi e i tanti capitombol­i del Bologna. Prima firma autorevole e competente, e soprattutt­o grande correttezz­a, umana e profession­ale.

Andato in pensione, negli ultimi anni ha offerto il suo sapere, le sue visioni e le sue intuizioni giornalist­iche sulle vicende rossoblù come opinionist­a radiofonic­o e come volto televisivo, coautore fin dal 2016 della trasmissio­ne tv L’Ottavo Scudetto che con riservatez­za ha dovuto abbandonar­e all’inizio dell’anno per curarsi.

Tantissimi i messaggi di cordoglio rivolti alla famiglia, compresi quelli del sindaco Matteo Lepore a nome della città. Aver condiviso con lui pomeriggi allo stadio, trasferte lunghe o corte (più corte vista la sua passione per la velocità), ritiri, conferenze stampa, trasmissio­ni tv e piacevoli serate o post serate, dove il calcio non era certo il primo argomento, ma magari una buona bottiglia di rosso sì, eccome, così come qualsiasi altra cosa che riconduces­se alla riflession­e e al piacere di vivere, è stato un privilegio: Stefano, amante dell’eloquio e della battuta, possedeva una speciale sensibilit­à verso le necessità e le debolezze, spesso nascoste (ma lui le percepiva), del prossimo. In una parola, ‘amabile.

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Cronista Stefano Biondi ha raccontato per anni con passione le gesta rossoblù

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