Milos, missione compiuta «L’obiettivo è sempre stato riportare la V tra i grandi»
Hackett: «Merito del mio arrivo? Forse serviva un po’ di pepe» Weems: «Percorso iniziato 3 anni fa, resterò per sempre qui»
La Virtus trionfa nel segno del gioco di squadra ma anche del talento immenso del suo numero 44. Milos Teodosic ha aperto la sfida con una tripla e poi l’ha tenuta in palmo di mano chiudendola da meritato mvp. Per l’occasione si è concesso ai microfoni dei media, non prima di un abbraccio pieno di gioia con il presidente Massimo Zanetti.
«Vincere l’Eurocup ed entrare in Eurolega è sempre stato il nostro obiettivo – ha detto il mago serbo che ha illuminato la scena –, l’anno scorso non ci siamo riusciti ma ci siamo meritati una seconda possibilità. Sono veramente orgoglioso e felice del modo in cui abbiamo completato la nostra missione ma anche per come abbiamo giocato questa finale. Voglio fare i miei più sinceri complimenti al Bursaspor che ha confermato di essere un avversario importante, determinato e protagonista di un grande playoff. La mia Virtus però è stata incredibile e sono davvero felice».
Altrettanto entusiasta Kyle Weems, autore di bombe che hanno letteralmente fatto esplodere l’Arena e come sempre decisivo nei momenti caldi: «Questo è un grande giorno a livello personale ma anche per la società e tutta la città. Il percorso è iniziato tre anni fa, abbiamo superato la pandemia e la delusione per la sconfitta contro Kazan arrivando ora a questa grande vittoria. Amo stare qui, la mia famiglia è stata accolta alla grande dal primo giorno e voglio chiudere qui la mia carriera». Da un veterano a un ragazzo come JaKarr Sampson che durante l’anno è stato anche messo in discussione ma alla fine è stato grande protagonista, magari anche a sorpresa, di questa finale: «Tutto questo è semplicemente pazzesco. Dopo il primo anno nel basket europeo sto vivendo un’emozione pazzesca che mi lascia semplicemente senza parole. Dire che sono felice sarebbe riduttivo».
Ha invece faticato nella prima parte della gara per poi uscire alla distanza Mam Jaiteh, uno dei trascinatori bianconeri in questa cavalcata verso il trionfo. «Sono al settimo cielo – ha detto il centro francese –. Questa squadra doveva vincere e ce l’ha fatta: è stato un grande lavoro di gruppo di cui vado estremamente orgoglioso». Arrivato nella seconda parte della stagione e subito al centro del progetto, anche Daniel Hackett ha voluto rimarcare il grande apporto dato dal gruppo bianconero per centrare l’obiettivo: «Non ce l’abbiamo fatta per merito mio. È un grande risultato di una squadra forte, fortissima. Un risultato fondamentale per questa società che ha allestito un roster pieno di campioni. Forse serviva solo un pizzico di pepe per fare un salto di qualità. Abbiamo dimostrato di voler vincere sbucciandoci le ginocchia su ogni pallone. Questa è un’emozione fantastica che faccio davvero fatica a descrivere». Come i diecimila tifosi bianconeri che hanno vissuto una notte da campioni.