Corriere di Bologna

Sergio prende la coppa che mancava «Grande conquista del gruppo»

Scariolo: «Grazie alla squadra che si è fatta allenare, in carriera ho gestito tanti giocatori e Milos è uno diverso dagli altri»

- Luca Aquino © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Mancava una coppa europea con i club al suo fantastico curriculum e ora anche questo vuoto è stato colmato. Sergio Scariolo siede sulla panchina della Virtus da meno di un anno e ha già sollevato la Supercoppa Italiana e questa Eurocup, oltre ad aver vinto la regular season del campionato che consentirà alla Segafredo di partire con la testa di serie numero 1 nei playoff al via domenica. «Siamo molto felici perché questa Eurocup è una grande conquista - dice il tecnico bianconero -. Ringrazio per prima cosa il club, da Zanetti a Baraldi e Ronci che mi hanno permesso di allenare questa squadra. Non era facile lasciare la Nba ma ne è valsa la pena e li ringrazio per aver rispettato le mie richieste e le scelte sui giocatori. Con tutti gli infortuni pensavamo fosse una stagione sfortunata, da febbraio abbiamo ritrovato la salute e incorporat­o due giocatori di grande esperienza e maturità. Grazie alla squadra per essersi fatta allenare e avuto fiducia in quello che ho sempre chiesto loro, alla mia famiglia, a tutto lo staff. Ora avanti alla prossima, godiamoci questa gioia e costruiamo su questa».

Per la Virtus è un ritorno in Eurolega dopo 14 anni, molto probabilme­nte si sarebbe concretizz­ato anche con una sconfitta in questa finale grazie a una wild card per la più che probabile esclusione delle squadre russe, ma chiarament­e conquistar­si il diritto sul campo e alzando l’Eurocup ha tutto un altro sapore. «La cosa più importante è stata l’impatto sulla partita. Abbiamo messo subito in campo grande fisicità, una difesa di altissimo livello che ci ha permesso di scavare un gap iniziale. Non è stato decisivo per il risultato perché squadre come queste con il tiro da tre possono rientrare sempre, ma è stato decisivo per mettere la partita sul binario che volevamo. Tutti ci hanno dato una mano, sono contento del rendimento della panchina che ci ha permesso di consolidar­e il vantaggio costruito. È stata ancora una volta una vittoria di squadra, con una sensazione di coesione e compattezz­a. Per la prima volta ho vinto una coppa in casa, davanti ai tifosi della mia squadra. Una cosa speciale e nuova anche per me nonostante l’età e la carriera che ho avuto. Un bel momento».

Vittoria di squadra ma con una superstar riconosciu­ta come Milos Teodosic, che ha giocato una partita da vero Mvp con 21 punti in 23’ e una sensazione di controllo sulla gara dall’inizio alla fine. «Ho avuto la fortuna di allenare tanti grandi giocatori nella mia carriera, ma la grande fortuna è che loro si siano fatti allenare. Milos è fra questi, lo ha fatto in maniera molto convincent­e e questo è motivo di orgoglio. È un giocatore diverso da tutti, ogni tanto devi capire che gli devi concedere qualcosa però è un paio di settimane che è in un tunnel competitiv­o, di concentraz­io

Una dedica va anche a Djordjevic perché c’era amarezza dopo l’anno scorso ma ora vince anche lui

Teodosic Sono veramente felice di come la Virtus ha giocato questa finale, la mia squadra è stata incredibil­e e abbiamo raggiunto l’obiettivo che l’anno scorso non eravamo riusciti a centrare

ne e di leadership in ogni momento della giornata che posso solo dire di essere fortunato ad allenare un giocatore del genere. Anche in questo momento della sua carriera è in grado di fare cose che pochi possono fare nell’universo europeo. Ma vorrei parlare anche degli altri: di Beli grande capitano, Weems eccellente una volta in più, i lunghi che hanno fatto un grande lavoro, poi il trio Hackett-Pajola-Cordinier fantastici per completare la squadra con difesa, energia e fisicità. In questa vittoria voglio però coinvolger­e anche Djordjevic e il suo staff. Dal momento in cui sono arrivato si è sentito il peso di quella sconfitta contro Kazan, che ancora aleggiava nell’aria. Per questo voglio includere lui e il suo staff in questa vittoria».

Ce l’abbiamo fatta perché siamo una grande squadra ed è stupendo vincere assieme a questo gruppo straordina­rio. L’Eurolega è il palcosceni­co dove la Virtus merita di stare Volti

Il muro della curva bianconera esulta dopo l’ennesima tripla di Teodosic Nelle foto piccole dall’alto Sergio Scariolo, Pier Ferdinando Casini con Gianni Petrucci, Daniel Hackett tra la folla, il saluto dell’mvp Teodosic con la figlia in braccio ai compagni di squadra e Andrea Bargnani seduto in parterre (Ciamillo)

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