Corriere di Bologna

Pena definitiva L’omicida va in carcere

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Èdiventata definitiva la pena a 12 anni di reclusione per Luciano Listrani, 60 anni, che il 28 agosto del 2019 uccise con una coltellata alla gola il 28enne Nicola Rinaldi, al culmine di una lite, legata a un debito di droga, sul pianerotto­lo davanti al suo appartamen­to al Pilastro. I due erano vicini di casa e l’omicidio avvenne in via Frati. L’uomo, arrestato a seguito del delitto, in riforma alla sentenza di primo grado con cui nel gennaio 2020 il tribunale di Bologna lo aveva condannato a 14 anni di reclusione in abbreviato, era poi stato condannato in Appello alla pena di 12 anni con l’applicazio­ne delle pene accessorie dell’interdizio­ne dai pubblici uffici perpetua e l’interdizio­ne legale durante la pena. La condanna è divenuta esecutiva lo scorso 10 maggio, quando la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissib­ile il ricorso del condannato.

Listrani è stato quindi tradotto nel carcere di Reggio Emilia dai carabinier­i di Reggio, dove aveva trasferito la residenza e si trovava ai domiciliar­i. Detratto il periodo “presoffert­o”, il 60enne deve scontare complessiv­amente ancora 11 anni, 2 mesi e 3 giorni di carcere. La vittima, un ragazzo con problemi di droga ma conosciuto e benvoluto da tutti al Pilastro, quella mattina, nonostante stesse scontando i domiciliar­i, si era presentato a casa di Listrani per riscuotere un debito di droga dal genero tunisino. Ma, dopo essere stato allontanat­o un prima volta, era tornato con un amico e a quel punto il 60enne aprì la porta con il coltello in mano. L’assassino reo confesso ha sempre sostenuto di aver agito per legittima difesa e di aver colpito Rinaldi durante una colluttazi­one. Tesi che però non ha retto in nessuno dei gradi di giudizio.

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