«Guerra e pace», le lezioni di Mancuso
Il teologo e gli incontri sul momento storico: «L’umanità può non incattivirsi»
«Questo è il quarto anno. Se nei primi due gli argomenti sono stati “La virtù” e “I maestri spirituali”, che prescindono dalla contingenza, negli ultimi due la realtà ha imposto sé stessa. Così, nel 2021 ho dedicato gli incontri alla Pandemia e, in questo nuovo ciclo, alla guerra come realtà e alla pace come speranza». Vito Mancuso torna con la quarta edizione del Laboratorio di Etica negli spazi dell’Auditorium della Fondazione MAST per un ciclo di quattro lezioni. S’intitola «Guerra e pace» – organizzato da Mismaonda in collaborazione con Fondazione MAST –, prevede quattro appuntamenti (17, 23 e 30 maggio, 7 giugno, ore 18.30, iscrizioni https://bit.ly/labetica_guerraepace) e si rivolge a coloro che vogliono capire come mantenere l’etica nell’azione e nel pensiero in un approccio teologico e filosofico alla contemporaneità.
Per il noto teologo questo momento storico ci mette di fronte alla necessità di sperare, non solo rispetto alla situazione della guerra in atto, ma anche «all’emergenza climatica, antropica, educativa, scolastica, dei rapporti familiari» e detta come va detta, «non siamo messi bene dal punto di vista della tenuta umana». Di fronte a questa condizione Mancuso vede due possibilità. «La prima è incattivirsi di più. La seconda, che ritengo più virtuosa, è chiedersi: può esserci altro? Abbiamo fulgidi esempi nel passato e nel presente che ci indicano che l’umanità può essere anche altro, e allora prendo sul serio la speranza
intesa come capacità di andare controcorrente, partendo da me». Il primo appuntamento, martedì 17, è con lo psicoanalista Stefano Bolognini, «per capire perché gli esseri umani hanno sempre fatto la guerra». Si prosegue il 23 con la sinologa Amina Crisma, docente di Filosofie dell’Asia orientale all’ateneo bolognese, «per capire l’altra faccia del Pianeta: l’Occidente può capire sé stesso confrontandosi profondamente con l’Oriente». Il 30 sarà la volta del senatore Luigi Manconi e l’attore Alessandro Bergonzoni. «Due persone che hanno lottato spesso insieme, ora sono schierate sul fronte opposto. Manconi è favorevole delle armi, Bergonzoni, no». L’ultimo appuntamento, il 7 giugno con lo stesso Mancuso (in realtà presente in tutti gli incontri), è con «Sintesi e rilancio». «C’èconfusione, disorientamento – conclude – e ciò può essere proficuo a patto che lo si sappia interpretare per dare non dico soluzioni, ma piste di ricerca».