I fratelli dei record
Domani a Musica Insieme i Kanneh-Mason Isata, pianista, e Sheku, violoncellista al Manzoni
Cosa rende così unici i fratelli inglesi KannehMason? Probabilmente il fatto che siano sette, in un arco dai 13 ai 26 anni, e tutti ossessionati dalla musica. Sono, in ordine di età, Isata, Braimah, Sheku, Konya, Jeneba, Aminata e Mariatu e suonano tutti piano, violino o violoncello.
Hanno iniziato non da scuole di musica specializzate, ma in scuole pubbliche nella natìa Nottingham, dove però la musica aveva un ruolo chiave. Perfettamente a loro agio nel suonare Bob Marley e Mozart, perché cresciuti ascoltando tutte le varietà di musica, reggae, rap, rock, country, oltre che classica. L’intero clan dei Kanneh-Mason negli ultimi anni è passato dal «Britain’s got Talent» alla cerimonia dei Premi Bafta inglesi. Domani sera la 26enne pianista Isata, vincitrice del Premio Bernstein nel 2020, e il 23enne violoncellista Sheku, che ha ricevuto una notorietà planetaria dopo aver suonato, nel maggio del 2018, al matrimonio reale di Harry e Meghan nel Castello di Windsor, arriveranno a Bologna. Per chiudere, alle 20,30 al Teatro Manzoni, la stagione di «Musica Insieme», con biglietti di ingresso da 10 a 60 euro.
Dopo il diploma alla Royal Academy of Music, Isata ha anche ottenuto la prestigiosa borsa di studio che viene offerta ormai da qualche anno da Sir Elton John e in seguito si è esibita con la popstar stessa, a Los Angeles nel 2013. Durante il lockdown, tutta la famiglia ha accompagnato Isata nel «Primo Concerto per pianoforte» di Beethoven, trasmesso in streaming dal salotto di casa, ottenendo oltre un milione di visualizzazioni. Il padre, Stuart Mason, originario di Antigua, è un dirigente d’azienda mentre Kadiatu Kanneh, nata in Sierra Leone ma cresciuta in Galles, ha insegnato all’Università di Birmingham. Una famiglia già protagonista anche di vari documentari prodotti dalla Bbc, che hanno raccontato la loro storia. Sheku è stato il primo violoncellista a entrare nella Top 10 degli album più venduti del Regno Unito. Un testimonial incredibile, che ha portato, dati alla mano, un aumento esponenziale delle iscrizioni ai corsi di violoncello in Gran Bretagna. Il programma della loro prima volta bolognese si aprirà con la Sonata op. 102 n. 1 di Beethoven e proseguirà con tre capisaldi del ‘900. A partire dalla Sonata op. 40 di Šostakovic, dedicata a un grande solista come Viktor Kubatzky, che la eseguì in prima assoluta insieme all’autore nel 1934. Nella seconda parte del concerto un omaggio a due dei più importanti compositori inglesi del secolo scorso. Se l’originale Sonata op. 65 di Benjamin Britten è stata ispirata all’autore nel 1961 dalla conoscenza del grande violoncellista Rostropovic, la Sonata di Frank Bridge, maestro di Britten, è stata invece composta durante la Prima guerra mondiale.