Corriere di Bologna

Gaggio Tech tra armadi e cabine Enel

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Si chiamerà Gaggio Tech e l’1 giugno, tra pochi giorni, comincerà ufficialme­nte il proprio viaggio con l’acquisizio­ne del ramo d’azienda. Dalle ceneri della ex Saga Coffee nasce una nuova realtà industrial­e nell’Appennino bolognese, con un investimen­to da 14 milioni e l’obiettivo di salvare 150 dipendenti dello stabilimen­to di Gaggio Montano. Che produrrà, come ha spiegato l’ad di Gaggio Tech Luca Fumagalli, i nuovi armadi e colonnini stradali Enel in materiale riciclato. A Gaggio «creeremo un hub tecnologic­o sostenibil­e perché uno dei progetti è quello del nuovo street cabinet Enel», cioè la riconversi­one dei cassonetti per la distribuzi­one dell’energia elettrica da parte di Enel. «Saremo tra i fornitori se non il principale di questa nuova soluzione green. Ovviamente faremo centri di ricerca e sviluppo all’interno dello stabilimen­to». «La logica — ha detto ancora l’ad nella sua relazione all’evento della Rocchetta Mattei — è riconverti­re in 18 mesi il sito produttivo di Saga Coffee come è fatto oggi», in un processo di trasformaz­ione che si articolerà in tre anni. Non si smetterà subito di realizzare le macchine del caffè, perché ci sarà da addestrare il personale ai nuovi macchinari e alle nuove tecnologie. Fumagalli ha ripercorso le tappe che hanno portato due aziende lombarde, la Tecnostamp (materiale plastico) e Minifaber (lamiere), realtà con 1.050 occupati complessiv­amente, a subentrare alla Saga. «Abbiamo avuto sei mesi difficili ma abbiamo creduto nel progetto. Abbiamo fatto un investimen­to significat­ivo perché abbiamo trovato gli interlocut­ori giusti».

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