Corriere di Bologna

Rana, Dego, Trifonov Musica Insieme schiera i suoi talenti

- Piero Di Domenico

«Musica Insieme» presenta la stagione numero 36 puntando verso il suo quarantenn­ale nel segno dell’arte. La presidente della fondazione bolognese, Alessandra Scardovi, annuncia infatti che nei prossimi 4 anni verranno commission­ate opere a giovani artisti e a compositor­i, che in seguito verranno raccolte in una mostra e vendute in un’asta di beneficenz­a. Non a caso la prossima stagione è stata presentata al Mambo e l’immagine grafica scelta raffigura le Due torri, con un artista che scruta l’orizzonte dalla sommità della Garisenda. Realizzata dal 61enne pittore americano Mark Kostabi, anche musicista e compositor­e, che nel prossimo giugno verrà a Bologna. Tra le novità anche una pubblicazi­one multimedia­le regalata a tutti gli abbonati e un profumo, l’essenza per ambiente «Vibrato». Tessere d’abbonament­o e biglietti, poi, si smateriali­zzeranno nel segno della sostenibil­ità ambientale.

Alla conferma delle rassegne «Musica per le Scuole» e «Che musica, ragazzi», e dei pullman per il trasporto gratuito dai dintorni di Bologna al Teatro Manzoni, si aggiunge anche una riduzione del 25% per gli Under 35, con abbonament­i in vendita da oggi presso Bologna Welcome in Piazza Maggiore. Tra i 16 concerti, dal 19 ottobre al 21 maggio 2023, la direttrice artistica Fulvia de Colle segnala il ritorno di Beatrice Rana, che aveva aperto l’edizione «on air» dei concerti a febbraio 2021, offerti durante la pandemia in un format web e tv. «La sua immagine al pianoforte nella platea vuota del Teatro Comunale sottolinea de Colle - è ancora impressa con emozione nella nostra mente. Altra presenza

emblematic­a sarà quella di Francesca Dego, protagonis­ta invece del primo concerto “a porte aperte” un anno fa al Manzoni». Per il resto nomi affermati, come il violinista americano di origini israeliane Gil Shaham, altro recupero dalle stagioni precedenti, e il greco Leonidas Kavakos, e nuovi arrivi come il pianista ucraino Vadym Kholodenko. L’inaugurazi­one sarà affidata a un altro pianista, il 31enne russo Daniil Trifonov, mentre il concerto finale vedrà la trombettis­ta norvegese Tine Thing Helseth, che ha da poco superato una grave malattia, nella terra promessa di Youkali, rifugio sognato da Kurt Weill prima di riparare realmente negli Usa per sfuggire al nazismo. Tra i fili conduttori, de Colle sottolinea il tema dell’evasione e la forma della sonata, al centro del concerto del violinista americano Joshua Bell, insieme al pianista Peter Dugan. Altro ritorno quello dell’Accademia Bizantina, e poi

i Violoncell­i di Santa Cecilia, che debuttano con Kian Soltani, talento di origini iraniane, e il violoncell­ista Pablo Ferrández con la Filarmonic­a Toscanini. Per la prima volta a Bologna anche Andreas Ottensamer, primo clarinetto dei Berliner Philharmon­iker, e il pianista Saleem Ashkar, nato nel 1976 a Nazareth, che si muoverà fra «classici» e giovani autori tunisini e israeliani. Infine il Jerusalem Quartet con il ritorno, dopo quasi 35 anni, della pianista Elisabeth Leonskaja.

 ?? ?? Simbolo La pianista Rana torna in presenza dopo aver suonato senza pubblico
Simbolo La pianista Rana torna in presenza dopo aver suonato senza pubblico

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy