Carlton e Sasha, una birra tra «vecchi» amici
Myers a Belgrado per la Final Four di Eurolega. La cena (con gag) a casa di Danilovic
Ancora quei due. Un breve video girato dall’uno in visita all’altro e a mezza Bologna scende di nuovo la lacrimuccia: sempre così, quando si ritrovano Sasha Danilovic e Carlton Myers. Stavolta a Belgrado, dove da ieri è in scena la Final Four di Eurolega.
Non è la prima volta che i due vecchi draghi giocano sulla loro amicizia attraverso i social. Nuova location, nuova scenetta: «Voi non lo sapete, dove sono…» dice Myers col solito piglio da entertainer nato, mentre inquadra se stesso che va in giro per un appartamento. «Sono a casa sua!» esclama poi sghignazzando, quando nell’inquadratura compare Danilovic, che saluta in camera alzando la birra che tiene in mano. Per colpa della loro feroce rivalità a Bologna sono volati cazzotti, finite amicizie, scattate separazioni e divorzi, eppure loro ci tengono a far sapere quanto sono rimasti amici.
Il serbo con una maglietta dei Guns N’Roses, il riminese a far riprese col cellulare, da vero smanettone con decine di migliaia di follower sui vari social. Il giorno prima, incrociato in aeroporto Gregg Popovich, si è fatto fotografare col leggendario coach di San Antonio per poi postare l’immagine accompagnata da una battuta: «Visto che non ha avuto la possibilità di allenarmi… Almeno è riuscito a farsi una foto con me». Belgrado è l’ultima puntata di una specie di miniserie, iniziata nel 2016 a Rio de con divertente siparietto girato come al solito da Carlton, prima di una partita del torneo olimpico: «Guardate un po’ chi ho incontrato a Rio…» e sbuca Danilovic, che in assenza degli azzurri lo costringe a tifare per la Serbia. Nell’estate 2017 stessa gag alla Festa internazionale del fair play a Firenze, compare anche Brunamonti. «Li hai visti i derby?» chiede poi l’ex capitano della Fortitudo, riferendosi alle battaglie campali in A2 finite 1-1, ammiccando al loro ruolo di eterne bandiere contrapposte. Nel 2020 era stata rivelata una cena bolognese, quando Sasha venne per vedere Virtus-Partil’uno zan di Eurocup, e la semplice foto del loro brindisi andò anche quella volta virale («#friends #life» scrisse Myers). Che tra i due giocatori più iconici degli anni 90, arcirivali che hanno incarnato l’epopea delle guerre stellari di Basket City, vi sia sempre stato un rapporto speciale, è cosa nota. Grandi amici già prima di arrivare a Bologna, sono tornati ad esserlo dopo, spesso presente nei momenti importanti della vita dell’altro: il ritiro del numero 5 della Virtus e poi il ferimento di Danilovic, il ritiro dal basket di Myers. Sorprende un po’ invece come sia radicata la nostalgia per le loro battaglie, ormai anche un po’ mitizzate, la forza dei ricordi di un basket che non esiste più e di un tempo che, con Virtus e Fortitudo mai così lontane, chissà mai se tornerà. Poi sono loro stessi a consegnarsi a questa agiografia un po’ logora, anche se l’intento forse era l’esatto contrario: mostrarsi come due vecchi amici contenti di farsi ogni tanto una birretta assieme