Corriere di Bologna

Covid, impatto zero sugli ospedali Bordon: «Siamo fuori dal tunnel»

Il direttore dell’Ausl: «Pressione ai minimi termini. Una campagna per le quarte dosi»

- Francesco Rosano

«Per come la vediamo noi questa è davvero l’uscita dal tunnel, non l’intervallo tra una galleria e la prossima. Certo, questa storia ci ha insegnato che le sorprese sono sempre dietro l’angolo, ma il quadro è oggettivam­ente molto diverso da quello che c’era prima della campagna vaccinale». Dopo oltre due anni scanditi da brevi bonacce in una lunga tempesta chiamata Covid, il direttore generale dell’azienda Usl di Bologna Paolo Bordon guarda l’orizzonte con uno spirito diverso. E la consapevol­ezza che, anche se i contagi sono ancora centinaia al giorno, l’impatto del Covid sugli ospedali bolognesi «è ai minimi termini, quasi zero».

Difficile immaginare che la lancetta che conta i ricoveri per Covid tocchi permanente­mente lo zero. «Ci si può arrivare, magari per qualche giorno, forse per una settimana, ma poi qualche ricovero ci sarà. Per molto tempo — dice Bordon — continuere­mo ad avere pochi ricoveri. I picchi torneranno solo se ci saranno varianti diverse o più pericolose». Al momento, per fortuna, non se ne vedono. Senza contare che i numeri della campagna vaccinale lungo la via Emilia sono un’assicurazi­one per i mesi a venire. Le mascherine diventeran­no presto solo un ricordo di un’epoca passata? «Questo non posso dirlo io — mette le mani avanti Bordon — vedremo cosa diranno a livello nazionale. Ma ormai siamo in fase diversa, molto endemica e non piu pandemica. Questo perché abbiamo avuto un’adesione altissima alla campagna vaccinale. Certo, ci può ancora infettare, ma i ricoveri sono rarissimi». L’impatto sull’ospedalizz­azione, aggiunge il direttore dell’Ausl di Bologna, «è molto basso, parliamo dell’uno per mille in questo momento. Dati, completame­nte diversi da quelli precedenti alla campagna vaccinale».

I ricoveri in terapia intensiva per Covid, nel Bolognese, si contano ormai sulle dita delle mani. Nel report regionale di mercoledì, l’ultimo disponibil­e, erano 8 sui 26 pazienti registrati nelle terapie intensive lungo tutta la via Emilia. «Numeri oggettivam­ente bassi, anche se purtroppo si tratta sempre di soggetti fragili — sottolinea Bordon — che restano le persone più esposte». Anche per questo l’Ausl di Bologna ha intenzione di avviare una campagna per sollecitar­e chi, pur avendone diritto, non ha ancora fatto la quarta dose. «Abbiamo deciso di procedere con una chiamata attiva dei soggetti eleggibili. La campagna per la quarta dose — riconosce il direttore generale dell’Ausl bolognese — non sta andando troppo bene a livello nazionale e nemmeno da noi, pur avendo qui dei numeri migliori rispetto alla media».

L’Ausl proseguirà con gli appelli stampa, ma i soggetti destinatar­i delle quarte dosi saranno anche contattati via sms per cercare di accelerare la vaccinazio­ni prima di un’estate che, inevitabil­mente, le vedrà rallentare ulteriorme­nte. «L’obiettivo resta arrivare alla più ampia adesione possibile». E con l’allentarsi della pressione sugli ospedali, intanto, cambierà anche l’organizzaz­ione interna delle strutture. «Il Covid in questo momento ha un impatto quasi zero sulla nostra rete degli ospedali. Stiamo anche immaginand­o di dismettere, speriamo entro giugno, il presidio di Vergato che da molto tempo è dedicato ai malati Covid», aveva annunciato mercoledì mattina Bordon a margine di una conferenza stampa all’ospedale Maggiore.

Già dalla prossima settimana, spiega il direttore generale dell’Ausl di Bologna, «riconverti­remo i primi posti letto Covid per la medicina interna. L’obiettivo è che entro un mese tornino “puliti” tutti e 36 i letti di Vergato». Anche il bollettino della Regione, che mercoledì contava 2.152 contagi e 9 decessi in tutta l’Emilia-Romagna, allenterà il ritmo, diventando presto settimanal­e e non più giornalier­o.

Per molto tempo continuere mo ad avere pochi ricoveri I picchi torneranno solo se ci saranno varianti diverse o più pericolose

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