Esulta il leader della Lega «E la sinistra mi accusava» Lepore: «Colpito dai minori»
Il segretario rivendica la citofonata. Il Pd: gli hanno risposto gli elettori
«Il tempo è galantuomo», scrive Matteo Salvini. Due anni, quattro mesi e quattro giorni dopo quella citofonata al Pilastro, diventata in fretta virale sui social network e considerata da molti il boomerang che affossò la campagna elettorale della Lega alle Regionali 2020, il leader del Carroccio prende come una rivincita la maxi-operazione antidroga di ieri mattina nella periferia Nord di Bologna. «La sinistra — sottolinea il leader del Carroccio — aveva difeso la famigliola di origini tunisine, accusando il sottoscritto: attualmente il padre è in carcere, la moglie è indagata, un figlio è ai domiciliari e un altro è irreperibile ma destinatario di un’altra misura cautelare».
Per il segretario regionale del Pd, Luigi Tosiani, si tratta solo di una «strumentalizzazione». «Agli atteggiamenti fuori luogo e agli show di Salvini — dice il segretario del Pd regionale — hanno già risposto i cittadini emiliano-romagnoli con il voto alle Regionali del 2020 e gli abitanti di Bologna e del Pilastro in occasione delle Amministrative dello scorso ottobre». A Bologna e in Emilia-Romagna, rivendica Tosiani, «siamo impegnati quotidianamente per rispondere alle aspettative, alle esigenze, ai bisogni delle persone». Ma per la Lega, che nel 2021 aveva già «festeggiato» l’arresto dei genitori del ragazzo della citofonata, quella di ieri è stata comunque
una piccola rivincita. Se non elettorale, quantomeno mediatica.
«I riscontri che provengono dall’ennesima operazione antidroga — scrive il commissario della Lega Emilia, Andrea Ostellari — condotta dalla squadra mobile che non finiremo mai di ringraziare, mettono la parola fine alle provocazioni sdegnose della sinistra. Chi per anni ha fatto finta di non vedere, ora taccia. E magari chieda scusa alla Lega e ai residenti del Pilastro». Anche il deputato bolognese Carlo Piastra, che quella sera del gennaio 2020 era al Pilastro con Salvini, rivendica la bontà di quel blitz elettorale tanto discusso. «Al Pilastro è emergenza spaccio. Tra gli indagati risulta la famiglia segnalata a Matteo Salvini durante le Regionali dai residenti onesti del quartiere, arrivati ai limiti della sopportazione. Oltre a ringraziare le forze dell’ordine per l’ottimo lavoro svolto — scrive il leghista — ci auguriamo che il prima possibile si torni alla legalità e si ponga finalmente la parola fine alla situazione di degrado. Ora attendiamo solo le scuse dei dem».
Sulla maxi-operazione di ieri è intervenuto anche il sindaco Matteo Lepore, che ha ringraziato le forze dell’ordine per quello che considera «un colpo fermo e deciso alla criminalità nella nostra città». Un intervento, sottolinea il primo cittadino, che «riguarda una zona della città sulla quale anche come amministrazione siamo fortemente impegnati tanto nel campo della prevenzione, quanto nell’apertura di spazi dedicati alla socialità e all’educazione». Ma il sindaco di Bologna, soprattutto, si dice «colpito dai dettagli di questa operazione, in particolare l’utilizzo, da parte di chi gestiva il traffico di stupefacenti, di numerosi ragazzi, alcuni dei quali minorenni, per lo spaccio in strada». Per questo, conclude Lepore, «sarà fondamentale lavorare e intensificare gli sforzi di tutti su questo fronte, non solo sul piano repressivo, perché i ragazzi sono la speranza della nostra città e non li lasceremo nelle mani della criminalità».
Il sindaco «I ragazzi sono la speranza della nostra città, non li lasceremo alla criminalità»