Visite, spesa a casa o solo compagnia «Così monitoriamo gli anziani fragili»
Allerta ondate di calore, attivato il servizio di supporto Ausl che aiuta 5.000 persone
«Buongiorno Giovanni, come si sente oggi?, sa che con questo caldo bisogna idratarsi? Mi raccomando!», «Rolanda, come va? Ha bisogno di qualcosa?». Saluti, domande, consigli e confidenze che s’intrecciano ogni giorno nell’ufficio di Lepida, dove gli operatori gestiscono il progetto e-care, attraverso il numero verde 800 562 110, promosso dall’Azienda Usl di Bologna. È attivo tutto l’anno come telemonitoraggio per il sostegno degli anziani fragili e soli, ma dal 15 giugno al 15 settembre, quando scatta il piano di prevenzione delle ondate di calore del Comune, si amplia e offre un servizio di ulteriore supporto.
Samanta, Chiara, Francesca, Valentina e gli altri, cuffia e microfono indossati, computer davanti con tutte le informazioni personali necessarie per interagire con gli anziani segnalati, ieri hanno gestito numerose chiamate, fornito semplici informazioni, ricordato le regole fondamentali per affrontare le giornate più calde dell’anno, speso anche solo qualche parola di conforto.
Un’attività preziosa che ha l’obiettivo di prevenire i rischi per la salute nei periodi più caldi per gli anziani in condizioni di fragilità fisica, sociale, psicologica. E proprio ieri l’azienda Usl di Bologna ha allertato i servizi sanitari per la prima ondata di calore prevista da Arpae oggi e domani con temperature fino a 36 gradi e possibili disagi per i cittadini di Bologna, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore e San Lazzaro di Savena.
«Seguiamo circa 2400 anziani fragili tutto l’anno — spiega Carla Fiori, vice-direttrice Welfare digitale di Lepida — per il progetto sulle ondate di calore abbiamo circa 5000 over 75 da monitorare, di questi 2300 sono persone con alta fragilità. Un dato significativo è che più di 1300 sono ultranovantenni e una decina ultracentenari». Il servizio e-care specifico per il caldo è attivo da poco più di una settimana e i dati raccolti da Lepida finora sono in linea con quelli delle stagioni precedenti: «Ieri abbiamo ricevuto 23 chiamate e gli operatori ne hanno effettuate 124 — sottolinea Annalisa Reggiani, responsabile progetti inclusione di Lepida — Dal 15 giugno in tutto abbiamo ricevuto 129 chiamate, effettuate 739 e messo in atto 4 servizi di trasporto per visita sanitaria». Attraverso il numero verde, infatti, possono essere previsti servizi di assistenza domiciliare, supporto infermieristico telefonico, attività di socializzazione con il volontariato, accompagnamento a visite, disbrigo di pratiche, consegna della spesa e dei farmaci a domicilio.
Rolanda, 90 anni, rimasta senza il marito e senza i figli, è un’anziana molto conosciuta dalle operatrici. Chiamò la prima volta 15 anni fa. Da allora, almeno ogni due settimane viene contattata e per lei sono stati attivati diversi servizi di accompagnamento. Anche ieri le hanno telefonato per verificare come procedessero queste giornate con temperature roventi: «Ho le ventole dappertutto in casa — ha risposto allegra all’operatrice Samanta — bevo l’acqua e mi rinfresco, tutto sotto controllo». E parla, racconta di sé, dei nipoti, dei libri che ama leggere, di quando faceva la sarta e ancora riusciva a camminare: «Chiacchierare è l’unica cosa che mi è rimasta — confida — ma non si può pretendere troppo a 90 anni; mia figlia che non c’è più mi ha insegnato che devo sempre pensare positivo e cerco di ascoltarla, non voglio affliggere nessuno. Anzi, ringrazio perché è una gran soddisfazione che vi ricordiate sempre di me — dice — Mi sento voluta bene». Samanta, l’operatrice di Lepida che l’ascolta e le parla come «una di famiglia» sorride. Per lei e per le colleghe queste frasi sono una ricompensa preziosa: «Spesso — racconta Samanta — la gratitudine arriva anche da parte dei figli, quelli che magari vivono lontano; è bello sentirsi di supporto, con alcuni anziani si sono creati rapporti davvero speciali».
” Rolanda (90 anni) Ho le ventole in casa, bevo acqua e mi rinfresco. Mia figlia che non c’è più mi ha insegnato che devo sempre pensare positivo, del resto chiacchierar e è l’unica cosa che mi è rimasta