Ferrara, nuovo spazio espositivo nel segno dei Liberatore
Presentato a Roma dalla stilista Francesca e dallo scultore Bruno, recupera l’ex Chiesa di San Michele, sconsacrata dal 1932
Un nuovo spazio espositivo dedicato all’arte a Ferrara, presso l’ex Chiesa di San Michele, in pieno centro storico, tra le più antiche della città. Il «Ferrara Day» è stato presentato a Roma, presso lo storico atelier dello scultore Bruno Liberatore in via del Vantaggio 7. Dalla stilista Francesca Liberatore e dall’associazione Universo Plastico, che ha sede proprio nella capitale. Presieduta da Anna Milia, titolare per quarant’anni della cattedra di Scuola Libera del Nudo presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Il gemellaggio tra Roma e Ferrara avrà come perno l’ex chiesa recentemente acquistata dalla famiglia Liberatore. Una struttura scelta come base per avviare quella che nei propositi vorrebbe essere un’esperienza collettiva, aperta, innovativa. Pronta a coinvolgere quel pubblico internazionale di appassionati che da sempre seguono la storia di una famiglia ben nota nel mondo dell’arte e della moda.
L’ex chiesa, sconsacrata dal 1932, era stata messa in vendita nel 2019 dalla famiglia Piella. Dal 1980 laboratorio di restauro, dopo qualche utilizzo per i mercatini Ail e Ado, era stata messa in vendita con l’auspicio che potesse diventare proprio un centro culturale. A questo punto sono entrati in scena i Liberatore, arrivati da Roma alla ricerca di un luogo funzionale per le loro creazioni. Un ambiente abbastanza grande da contenere, contemporaneamente, opere d’arte e spazi per manifestazioni. La scelta è ricaduta su Ferrara non a caso, perché Bruno Liberatore vi aveva esposto negli anni Ottanta, a Palazzo dei Diamanti. Oltre al restauro e al ripristino della Chiesa di San Michele, con l’intento di non stravolgere nulla e di conservare i segni del tempo e delle epoche passate, il progetto si propone come obiettivo quello di trasformare la struttura in un centro culturale internazionale. Organizzando periodicamente eventi e incontri culturali pluritematici dal taglio innovativo, unendo e combinando diverse sfere artistiche. Un polo destinato ad avere una rilevanza non solo in Italia, grazie alla notorietà raggiunta dallo scultore di origine abruzzese. Rappresentante della generazione degli allievi di Pericle Fazzini, la cui opera è caratterizzata da una sapiente ricerca dei materiali e delle forme, nella linea di una tradizione scultorea che affonda le radici nella storia del Novecento.
Sulla scia paterna si pone la costante ricerca creativa di Francesca Liberatore, che come stilista si è tra l’altro ispirata agli affreschi contenuti nell’edificio per alcune sue creazioni. Lei che è anche titolare della cattedra di Moda all’Accademia Belle Arti di Brera, docente alla Naba di Milano e Senior guest lecture al Marist University di New York.