«Basta perdere tempo sull’autonomia Le critiche? Sono di chi è centralista»
Pigoni (Azione): «Una riforma rilevante e utile anche al Sud. Il Parlamento faccia presto»
«Solo chi è fortemente centralista può vedere come un pericolo il dialogo tra governo e Regioni», scandisce la consigliera regionale, Giulia Pigoni, che schiera i calendiani di Azione a difesa dell’autonomia differenziata.
Due ex presidenti di Regione — Vasco Errani e Pierluigi Bersani — hanno detto che la riforma sull’autonomia «è sbagliata nel metodo e nel merito», e hanno chiesto di fermarsi. Che ne pensa?
«Non sono d’accordo. Lo sono molto di più con la linea più realista e moderata che sta tenendo il presidente Bonaccini, insieme a molti altri governatori che stanno avendo un confronto proficuo con la ministra Mariastella Gelmini. Penso che il tema dell’autonomia oggi sia molto rilevante e che sarebbe un’occasione persa sprecare ancora tempo. Sono anni che se ne parla, solo chi ha una cultura fortemente centralista può vedere pericoloso questo dialogo tra ministra e governatori. Credo che in modo particolare per l’Emilia-Romagna il concetto di autonomia differenziata debba essere portato avanti, seppure con quelle modifiche che abbiamo proposto come Regione».
Quindi con un passo indietro sulla scuola...
«Sì, questo non ci spaventa. Ora è importante non fare questioni ideologiche e partitiche. Quindi se in questo momento può essere utile fare un passo indietro sulla scuola ben venga, a patto che si porti avanti la riforma. Siamo contrari a un ulteriore rallentamento».
Lei ha parlato di cultura
centralista, ma c’è chi crede che un’autonomia differenziata aumenterebbe la distanza tra Nord e Sud. C’è questo rischio?
«Credo che, purtroppo, ancora oggi le differenze siano molto importanti. Dico purtroppo perché il progredire del Mezzogiorno è indispensabile per tutto il Paese e l’autonomia potrebbe essere importante in questo senso, una chance per correre più forte. Per loro e per quelle regioni che trainano l’economia del nostro Paese».
La ministra Gelmini recentemente ha detto che il disegno di legge è pronto e arriverà in Consiglio di ministri entro luglio. Poi, se tutto va bene, in autunno toccherà al Parlamento. Pensa che ci siano i tempi tecnici per portare a termine la riforma in questa
legislatura?
«L’auspicio è che possa essere fatto entro questa legislatura perché, secondo noi, non è un tema secondario. Purtroppo, conosciamo i tempi del Parlamento, non solo di quello attuale Si tendono a rinviare i temi delicati. Speriamo che questa volta non sia così e che si possa approvare tutto entro questa legislatura. Ma non solo su questo. La necessità della politica, oggi più che mai, è dare risposte concrete. Occorre realizzare un piano di riforme e investimenti senza precedenti, a partire dal tessuto economico, dalla ristrutturazione del settore energetico e dalla trasformazione digitale».
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Il passo indietro sulla scuola? Ora è importante non fare questioni ideologiche e partitiche Se può essere utile ben venga
Ci sarà una maggioranza compatta?
«Sì, assolutamente sì».