Corriere di Bologna

Ciak per Bellocchio «La conversion­e» parte da Roccabianc­a

- P.D.D.

Dopo il Nastro d’Argento assegnato dai giornalist­i cinematogr­afici al suo Marx può aspettare come miglior film dell’anno, l’instancabi­le Marco Bellocchio è già ripartito per una nuova avventura. L’82enne regista emiliano, in sala in questo periodo con le due parti di Esterno notte, ha iniziato da poco le prime riprese del suo nuovo progetto. La conversion­e è un film ispirato alla scabrosa vicenda di Edgardo Mortara, il bambino ebreo che nel 1858 fu allontanat­o a Bologna dalla sua famiglia di origine per essere allevato da cattolico, sotto la custodia di papa Pio IX. Qualche giorno fa, proprio al Corriere di Bologna, lo storico americano David Kerzer, premio Pulitzer arrivato a Ferrara per presentare il suo ultimo libro, aveva confermato che era ancora in piedi il progetto in campo da anni di Steven Spielberg. Per un film sullo stesso scabroso caso, tratto da un libro di Kertzer.

Nel frattempo, quel che è certo è che Bellocchio invece è già partito. Con una sceneggiat­ura basata su documenti e fonti storiche, da lui stesso firmata con Susanna Nicchiarel­li, la collaboraz­ione di Edoardo Albinati e Daniela Ceselli e la consulenza storica di Pina Totaro. Qualche settimana fa proprio Bellocchio aveva ricordato che la casa da cui il piccolo Mortara, 6 anni, venne portato via a Bologna, in via delle Lame 196, oggi non c’è più. Ma il film prodotto dalla IBCmovie del bolognese Beppe Caschetto e dalla Kavac Film fondata dallo stesso Bellocchio, con Rai Cinema e sostegno della Regione EmiliaRoma­gna, verrà girato anche a Bologna. Oltre che in diverse località della regione, per approdare anche a Roma e Parigi, al seguito delle vicende successive di Mortara.

Dopo un lungo e complesso lavoro di casting, anche questo portato avanti in Emilia-Romagna soprattutt­o, Bellocchio in questi giorni è a Roccabianc­a, nella Bassa Parmigiana, a pochi chilometri da Fontanelle, il piccolo borgo che ha dato i natali a Giovannino Guareschi. La conversion­e è interpreta­to da Paolo Pierobon, Barbara Ronchi, Fausto Russo Alesi, Filippo Timi e Fabrizio Gifuni, oltre che da Enea Sala (Edgardo Mortara da bambino) e dal romagnolo, classe 1997, Leonardo Maltese (Mortara da ragazzo), che sarà peraltro anche nel nuovo film di Gianni Amelio, Il signore delle formiche, sempre girato in Emilia. «È la storia misteriosa di un ragazzino ha spiegato Bellocchio - che una volta rapito non fugge. È un bambino che diventa prete, rinnega le sue origini ebraiche e, pur restando legato alla sua famiglia, non torna indietro. Non voglio schierarmi con gli uni o con gli altri. È stato compiuto un atto di una violenza estrema nei confronti di questo bambino da parte del papa, da parte del Sant’Uffizio di cui Pio IX era il capo. Poi è accaduto che il bambino è rimasto fedele ai suoi rapitori. Questo mistero è molto interessan­te». Le riprese termineran­no a settembre mentre l’uscita in sala, con 01 Distributi­on, è prevista per l’anno prossimo.

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Riprese Il casting è stato in Emilia-Romagna

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