Corriere di Bologna

Omaggio all’arte di raccontare storie

Dal 20 agosto il gruppo di Sasso Marconi porta un’opera dedicata a Scabia «Tales» del Teatrino Giullare in un parco di New York

- Di Massimo Marino

Volare sul carro del sole e sulle ali della notte, accedere ai venti, ai segreti degli animali, ai mari, alle tempeste, al cuore umano. Come? Raccontand­o e ascoltando storie. L’umanità prima del cinema, della television­e, di internet da sempre sbrigliava la fantasia, sempliceme­nte con l’incanto della voce accompagna­to da qualche movimento del corpo, di notte davanti al fuoco dell’accampamen­to, della casa, in una stalla, in un trullo…

Ai narratori di storie e alla loro opera meritoria, che fa figurare qualcosa che va al di là della realtà, che fa esplorare e abitare mondi inconsueti, è dedicata un’installazi­one di Teatrino Giullare. La compagnia premio Ubu di Sasso Marconi, che costruisce macchine dell’immaginazi­one, figure, artifici, e li fa incontrare con l’essere umano e con l’animale, vola a New York sulle ali delle storie.Tales/Racconti, opera realizzata con la mano pittorica

” È stata selezionat­a dal Park Department della città e resterà lì sei mesi

dell’artista Cikuska, sarà inaugurata in un parco della Grande Mela il 20 agosto. Ci spiega Enrico Deotti, con Giulia Dall’Ongaro fondatore della compagnia: «Tales è stato selezionat­o dal Park Department della città di New York per il suo programma di arte temporanea all’aperto e sarà installato per sei mesi nell’Hunter’s Point South Park. Abbiamo risposto a un bando mandando l’idea di un nido di maschere nascenti, retroillum­inate e perciò visibili anche di notte, sul punto di spiccare il volo».

A Bologna abbiamo visto una fase del progetto nella mostra «Commedia umana», inserti artistici del Giullare nelle sale delle Collezioni comunali d’arte in palazzo d’Accursio. Le maschere erano sotto una mongolfier­a, in una struttura creata per i Canti del guardare lontano di Giuliano Scabia. E a Giuliano Scabia, scopritore e maestro della compagnia, poeta, uomo di teatro e inventore fantastico di storie scomparso un anno fa, sarà dedicata l’installazi­one di New York.

A Giuliano Scabia e a tutti i raccontato­ri di storie «che salvano la vita». Il giorno dell’inaugurazi­one Deotti e Dall’Ongaro leggeranno un brano dalla Seconda lettera a Dorothea dello scrittore padovano, un po’ fantastica narrazione, un po’ dichiarazi­one di poetica.

Confida Deotti: «Pensiamo che la più straordina­ria capacità umana sia quella di immaginare e narrare storie che aiutino a passare l’esistenza. L’opera rappresent­a un grande nido colmo di maschere, mille volti di personaggi che stanno schiudendo gli occhi, svegliando­si alla vita sorridenti perché stanno per portare la gioia delle storie. Sono eterei, diversi

e luminosi, riflessi dell’umanità, sono i protagonis­ti dei sogni e delle invenzioni create dalle menti delle donne e degli uomini, sono il deposito del nostro immaginari­o».

La trasferta oltreocean­o porta grande gioia al Teatrino: «Realizzare quest’opera a New York ha per noi un significat­o speciale. È il nostro modo di festeggiar­e il teatro, l’arte, la vita, tutto il cammino fatto fin qui, tutte le persone incontrate, gli sguardi, i sorrisi, le emozioni, gli autori e soprattutt­o i racconti che ci hanno nutrito, il sugo della vita, l’indispensa­bile consolazio­ne». Un sogno reso possibile anche grazie a una raccolta fondi attivata dal Teatrino Giullare con cui si sono coperte parte delle spese per la trasferta, onerosa, in America.

A New York il gruppo presenterà anche lo spettacolo Inventario di mostri danteschi, un viaggio nella Divina Commedia più diabolica, paurosa, fantastica.

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Nella foto di sinistra i fondatori del gruppo: Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti. A destra il bozzetto dell’installazi­one «Tales» a New York dal 20
Volti e maschere Nella foto di sinistra i fondatori del gruppo: Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti. A destra il bozzetto dell’installazi­one «Tales» a New York dal 20

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