La missione di Bonaccini in Texas tra imprese, Nasa e ospedali all’avanguardia
Il governatore: rafforziamo le relazioni dell’intero sistema
Si rafforzano le relazioni istituzionali fra l’Emilia-Romagna e gli Stati Uniti. Dopo le missioni a New York e nell’East Cost e in California e Silicon Valley, il presidente Stefano Bonaccini è a Houston. Se fosse una nazione, il Texas sarebbe la nona economia più grande del mondo grazie alla sua posizione geografica strategica, infrastrutture eccellenti e la prima forza lavoro civile degli States con 13 milioni di persone attive nei più svariati settori: information technology, biotecnologia, energia, medicina, aeronautica, logistica...
Insieme all’assessore allo Sviluppo economico Vincenzo Colla, il governatore è volato in Texas insieme ai rappresentanti di imprese, startup e gruppi come Dallara Automobili, Barilla e Technogym, e ai referenti di Università, centri di ricerca e cluster. In delegazione anche il viceministro alle Imprese e made in Italy, Valentino Valentini, il tenente colonnello Gaetanofabrizio Tavano per il ministero della Difesa e i rettori dell’Alma Mater
Giovanni Molari e di Parma Paolo Andrei. «Rafforziamo le relazioni con gli Stati Uniti e il posizionamento internazionale dell’intero sistema regionale — sottolinea Bonaccini —. Siamo qui con le nostre filiere, insieme ai ministeri, perché è fondamentale fare squadra. Gli Stati Uniti si confermano un interlocutore
chiave e l’Emilia-Romagna ha le carte in regola per partecipare a progetti comuni: l’ecosistema regionale dell’innovazione sta diventando un punto di riferimento europeo e mondiale della ricerca applicata, del digitale e del super calcolo».
D’altro canto, gli Usa sono uno dei principali Paesi di destinazione dell’export regionale, che vale circa 10,4 miliardi di euro. Tra i settori più in evidenza la meccanica con 6,28 miliardi di euro di export, i medicinali e i preparati farmaceutici con oltre 1,2 miliardi, l’agroalimentare con 932 milioni e l’abitare con 814 milioni. Le importazioni dagli Usa valgono invece 1 miliardo. In regione sono oltre 220 le imprese con azionisti con sede negli Usa per un fatturato aggregato di oltre 8,3 miliardi e 24 mila dipendenti.
Queste le principali tappe della missione: il Greater Houston Partnership, associazione con 900 imprese di 12 contee; una visita alla Nasa; un confronto con Christopher Olson, direttore al Commercio e affari internazionali del Comune di Houston e col console generale d’Italia, Mauro Lorenzini, il direttore di Italian Trade Agency, Fabrizio Giustarini, e la direttrice della Camera di commercio italo-americana, Alessia Paolicchi. Infine, l’omaggio alla comunità italiana; gli scambi col Texas Medical Center Innovation, un incubatore che fa capo al Texas Medical Center, il più grande centro di medicina del mondo; col MD Anderson Cancer Center della University of Texas e la visita allo Houston Methodist Hospital, in prima fila nella medicina di precisione e nelle bioterapie con il Centro per la Nanomedicina spaziale.