Magnani e Cecchi D’Amico primi assi del Cinema Ritrovato
Anna Magnani e Suso Cecchi D’Amico sono i primi assi che «Il Cinema Ritrovato» mette sul tavolo per la sua edizione numero 37, in programma a Bologna dal 24 giugno al 2 luglio. Tra grandi capolavori e rarità riscoperte, restauri e proiezioni in pellicola, il «paradiso dei cinefili» tornerà per 9 giorni in 6 sale, da mattina a sera in Piazza Maggiore. A partire dal mezzo secolo dalla scomparsa di un’icona come Nannarella, attrice simbolo del Dopoguerra e del cinema neorealista, «romana, di Porta Pia», come amava ricordare. L’indimenticabile Pina di Roma città aperta, maschera popolare per antonomasia del nostro cinema capace di passare da Bellissima di Luchino Visconti a Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini. Ma anche attrice di levatura davvero internazionale: Camilla ne La carrozza d’oro di Jean Renoir, Premio Oscar alla miglior attrice protagonista (prima interprete non di lingua inglese a riceve la statuetta nella storia) nel 1956 con il personaggio di Serafina Delle Rose, che Daniel Mann trasse da Tennessee William per il suo La rosa tatuata. Quando morì a 64 anni per un tumore al pancreas, al suo capezzale oltre al figlio c’erano anche il suo grande amore Roberto Rossellini, dopo anni di separazione, e l’amica Silvia D’Amico, figlia della sceneggiatrice Suso Cecchi D’Amico. Una lunga carriera quella di quest’ultima, figlia dello scrittore Emilio
Cecchi, iniziata con la nascita del Neorealismo e durata oltre sessant’anni. Con più di 120 film all’attivo, dai capolavori di Luchino Visconti a Monicelli, Rosi e Comencini. A Bologna verrà riproposta una selezione di film accuratamente scelti. «Il Cinema Ritrovato» dedicherà poi altre sezioni al regista armeno naturalizzato statunitense Rouben Mamoulian, autore di film come Il dottor Jekyll, Il segno di Zorro e Sangue e arena, e al regista Teinosuke Kinugasa, scomparso nel 1982. Tra i fondatori del cinema d’arte giapponese dopo aver iniziato come attore interpretando ruoli femminili, in Occidente è noto soprattutto per i suoi film muti d’avanguardia. Un omaggio sarà poi dedicato alla direttrice della fotografia tedesca Elfi Mikesch, nata in Austria 82 anni fa. Collaboratrice storica nei film di Rosa von Praunheim, vero nome Holger Mischwitzky, nato a Riga 80 anni fa, esponente di punta della cultura gay tedesca. Il cui nome d’arte allude all’omonimo quartiere di Francoforte, nonché al triangolo rosa che i prigionieri omosessuali erano costretti a portare nei campi di concentramento nazisti.