Inossidabile Bobby Solo
Stasera al Dehon il concerto dell’icona anni ‘60 Da «Una lacrima sul viso» a Elvis, energia sul palco
Se la musica non ha età, figuriamoci il rock’n’roll. Chiedere a Bobby Solo. Non è insolito che Roberto Satti, suo vero nome, si presenti con un secco «Piacere, sono il vecchio Bobby e faccio rock’n’roll dal ‘58». Complici Elvis Presley e due pezzi su tutti che lo folgorarono: Love me tender e Jailhouse rock. Questa sera il cantante è al Teatro Dehon (ore 21, circuito Vivaticket. Con lui sul palco, la band formata da Luca Bruno, Ares Signorelli, Ricardo
Tomba. Ospite: Diego Conti) per un concerto che porta proprio il titolo di «Il rock’n’roll non ha età», ed è inutile aggiungere che l’atmosfera sarà un mix tra cavalli di battaglia e il suo repertorio più recente.
Ma ci sarà spazio anche per aneddoti e curiosità. Non è raro che l’artista romano si lanci in ricordi che riportano alla memoria pagine che hanno riempito la storia della nostra musica leggera. Come quella mancata vittoria al Festival di Sanremo con uno dei suoi pezzi da novanta, Una lacrima sul viso. È il 1964, Bobby Solo, non ancora ventenne, ha un abbassamento di voce, gli permettono il playback (vietatissimo) ma ciò gli impedisce la vittoria. In compenso si rifarà l’anno successivo con Se piangi, se ridi, mentre Una lacrima sul viso ottiene un successo incredibile. E c’è anche chi pensa che il playback sia stata una trovata pubblicitaria. Quella stessa canzone, peraltro, è anche il titolo di un noto musicarello insieme a Laura Efrikian e Nino Taranto. Ma di relazioni e aneddoti il vecchio Bobby ne ha anche per il nostro territorio.
Basti dire di un altro grande trionfo, Zingara, che Bobby Solo porta a Sanremo 1969 in coppia con Iva Zanicchi: altro primo posto, altra hit discografica e la nascita di una grande amicizia. Tanto che in un’intervista rilasciata sul Corriere di Bologna alla vigilia del concerto al Locomotiv Club la scorsa estate, ammise la sua speranza di fare ancora un altro Festival di Sanremo
Spero di tornare a Sanremo sempre in coppia con Iva Zanicchi come quella volta con il brano «Zingara» nell’edizione del 1969
con Zanicchi. In quell’occasione mescolava anche piacevoli ricordi, tra un Cantagiro e cene nella casa romana di Morandi o Dalla.
Non solo anni Sessanta. Bobby Solo ripercorrerà anche i decenni successivi, dal ritorno al successo con brani come Gelosia (Sanremo 1980) in avanti. Anni meno roboanti, ma sempre attivi. È l’epoca in cui si afferma nel mercato straniero (francese, tedesco, spagnolo), che vede nascere nuove collaborazioni come quella con Rossana Casale. O come quando insieme all’amico Little Tony torna a Sanremo con Non si cresce mai, nel 2003. Arrivano le sperimentazioni. In pochi anni passa da collaborazioni con i Marta sui Tubi ad album natalizi, da impervie incursioni rap – ascoltare per credere il singolo Una nuova lacrima del 2013 – a incisioni dedicate alla musica da ballo (Muchacha), fino alla pubblicazione dell’eclettico Meravigliosa vita per celebrare i suoi primi 70 anni e i 50 di musica, tra inediti e rivisitazioni blues dei suoi pezzi storici.
Tanti sono gli amori musicali. Ma quello più longevo, non abbiamo dubbi, è sempre lui. Elvis Presley. Un tempo con l’amico-rivale Little Tony bisticciavano su chi avesse esordito prima col ciuffo e trovavano pace solo quando, alzando le mani, riconoscevano che il primo con quel ciuffo, per loro, era sempre lui.