Corriere di Bologna

Omicidio Matteuzzi, al via il 9 giugno la perizia psichiatri­ca

- An. B.

La Corte di assise di Bologna, presieduta dal giudice Domenico Pasquariel­lo, ha conferito ieri l’incarico per la perizia psichiatri­ca su Giovanni Padovani, imputato per l’omicidio aggravato dell’ex fidanzata Alessandra Matteuzzi, assassinat­a a colpi di martello e panchina il 23 agosto.

I periti incaricati, lo psichiatra Giuseppe Sartori e i testisti Pietro Pietrini e Cristina Scarpizza, avranno trenta giorni di tempo per stabilire quali siano le attuali condizioni psico-fisiche dell’ex calciatore dilettante, «se sussista infermità per conseguenz­a della quale non sia capace di partecipar­e coscientem­ente al processo» ed eventualme­nte se si tratti di una «situazione irreversib­ile».

La perizia era stata richiesta dal difensore del 27enne, Gabriele Bordoni, che ha prodotto numerosa documentaz­ione clinica dei medici degli istituti penitenzia­ri nei quali l’imputato è stato detenuto, Piacenza e Bologna, che attestano una grave psicosi. Padovani si trova

attualment­e in carcere alla Dozza, ma c’è il via libera per il trasferime­nto in una Rems. Anche difesa e parti civili hanno nominato i propri consulenti: Alessandro Meluzzi per la difesa, Alessio Picello per la Procura, Sergio Isacco e Marco Samory per i familiari delle vittime, Rita Messina per l’Udi.

L’uomo ha ucciso la ex compagna dopo averla vessata e perseguita­ta, spiandola e controllan­done la vita privata e sui social. Lui si è sempre difeso parlando di una relazione morbosa da entrambe le parti e sostenendo di essere in gravi condizioni psichiche, ossessiona­to dalla relazione con la vittima. Alessandra lo aveva denunciato per stalking tre settimane prima di essere uccisa, ma non era stato preso alcun provvedime­nto cautelare per Padovani.

La Procura ha spiegato, dopo il delitto, che non ci sarebbero stati i presuppost­i perché la donna non aveva denunciato violenze fisiche ed era necessario svolgere alcune indagini, come sentire dei testimoni, il cui iter è stato rallentato dalle ferie estive. Il pomeriggio del 23 agosto scorso, Padovani l’ha attesa sotto la sua abitazione in via dell’Arcoveggio, quando lei è rientrata hanno discusso, poi lui ha preso un martello che si era portato dietro e le ha sfondato il cranio, accanendos­i poi sul suo corpo con calci e pugni e infine con una panchina divelta dal cortile. Alla scena hanno assistito alcuni vicini che non hanno fatto in tempo a fermarlo.

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La vittima Alessandra Matteuzzi

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