Corriere di Bologna

La Fortitudo sembra un’altra e aspetta Banks Domani gara 4

- Enrico Schiavina

Forse è vero che i playoff sono un altro sport, forse è la scossa del cambio di allenatore arrivata un po’ in ritardo, fatto sta che questa Fortitudo sembra un’altra. Due partite in fila della qualità di gara 2 e 3 con Cento, per di più a due giorni l’una dall’altra, non le aveva mai giocate in tutto l’anno: le doppiette Nardò-San Severo a gennaio e Udine-Rimini a febbraio non sono paragonabi­li. La stessa Tramec otto giorni fa sembrava solidissim­a, ora è sulle ginocchia, dopo aver preso due ceffoni da 14 e 19 punti di scarto, e le servirà un’impresa per evitare l’eliminazio­ne, domani al PalaDozza. Chissà quali tasti avrà toccato Matteo Angori, che come tutti gli allenatori del mondo loda la sua difesa («I nostri 90 punti sono figli dell’energia che abbiamo messo dietro») facendo finta di ignorare il 25/51 da tre sommando due partite. Ci sta prendendo gusto, il 40enne coach del momento, e gioca a fare l’incontenta­bile: «Non sempre andrà tutto così bene, dobbiamo crescere ancora. A rimbalzo, ad esempio». In effetti sono tre partite e tre saldi negativi sotto ai tabelloni, ma passando dal -19 della prima al -6 della seconda e -5 della terza, è un prezzo che si paga a cuor leggero, quando l’attacco gira così. E lo fa senza chiedere sforzi particolar­i alla sua stella, Adrian Banks finora ha giocato con e per gli altri, accontenta­ndosi di 15, 13 e 12 punti, ma prendendo rimbalzi (18 in tre gare), dando assist (12), creando equilibrio. Da lui ci si aspettavan­o cariche a testa bassa o raffiche di triple, il meglio forse non si è ancora visto. Per gara 4 grande ottimismo, prelazione abbonati fino a oggi, poi vendita libera.

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(Ciamillo) La stella Adrian Banks

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