L’App che certifica i danni «Sarà una prova digitale»
Gli ideatori: «Gratis, il minimo che potessimo fare»
Lo studio, la ricerca, l’invenzione e ora la generosità. Da un paio d’anni esiste un’applicazione per smartphone in grado di garantire valore legale probatorio alla documentazione che il soggetto che ha subito un danno, privato o azienda privata o pubblica che sia, deve esibire per richiedere un risarcimento. Fondamentalmente foto e video. Un’app semplicissima da usare, di grande utilità ora per le popolazioni alluvionate che stanno documentando la devastazione sofferta in vista di un risarcimento. Per questo tipo di certificazione è tutto gratuito. Una scelta affatto casuale. Il brevetto, unico al mondo, è stato depositato dalla TrueScreen, azienda di consulenza informatico-giuridica di cyber security con sede a Bologna in via della Zecca, aperta da Fabio Ugolini e Giuseppe Travasoni, due under 40, con importanti esperienze professionali alle spalle (sono stati anche consulenti del processo cinetelematico) prima di mettersi in proprio.
Ugolini si è laureato a Bologna in Giurisprudenza Informatica ed è originario di Lugo, dove sta spalando insieme ai suoi compaesani: «Mettere gratuitamente a disposizione dei cittadini in difficoltà l’app era il minimo che potessimo fare. La raccolta delle prove del danno è sempre complicata, ma non con il nostro algoritmo che in verità è più un metodo che permette l’assoluta certezza delle devastazioni subite in base a prove digitali (la sua tesi di laurea ndr)». Se Fabio cura la strategia e l’innovazione del prodotto, Travasoni, laureato in ingegneria informatica a Ferrara e residente a Bologna, cura l’aspetto tecnico. «Abbiamo lavorato molto sulla facilità d’uso e l’accesso aperto e pop per chiunque. Il motore è complesso e non si vede, l’uso è quasi banale». Ora gratuitamente per l’alluvione — un centinaio le certificazioni già arrivate, ma stanno aumentando esponenzialmente col passa parola sui social — ma TrueScreen è consulente di assicurazioni e banche e i suoi supporti sono diventati uno standard per documentare lo stato di avanzamento dei lavori ad esempio per il Superbonus. Importante anche il dialogo avviato con il comune di Bologna e l’assessore delegato al digitale, Massimo Bugani, mentre la sua app è utilizzata da alcuni comuni dell’Umbria per certificare le multe, spesso oggetto di contestazione. Idem per i sinistri e quant’altro, con un costo per l’utente davvero minimo.La gratuità è stata comunque prevista anche per le attività riguardanti i reati di genere: per chi ha subito stalking, revengeporn, bullismo, atti di ostilità da parte degli hater. «Le prove digitali sono spesso contestate anche perché, è vero, si possono creare in modo artificioso. Con la nostra app, che sgombra il campo queste possibili falsificazioni, l’utente otterrà un rapporto fotografico provvisto di dati autentici (marca temporale) e firma digitale, aventi il massimo valore legale e probatorio».
Un vero e proprio report forense con la firma digitale dell’ente certificatore che conferma l’arrivo del fascicolo. La loro mission è scritta a chiare lettere sul sito: ristabilire la fiducia nelle comunicazioni digitali, fornendo ad aziende, governi, associazioni e privati una tecnologia avanzata e accessibile, indispensabile per prevenire frodi, contestazioni e disinformazione in tutte le relazioni economiche e sociali. La raccolta delle prove digitali e il loro valore legale ed economico è un tema molto attuale, presto ci sarà bisogno di una regolamentazione ad hoc. TrueScreen, unica al mondo, si trova in prima fila.