Corriere di Bologna

L’App che certifica i danni «Sarà una prova digitale»

Gli ideatori: «Gratis, il minimo che potessimo fare»

- Di Fernando Pellerano

Lo studio, la ricerca, l’invenzione e ora la generosità. Da un paio d’anni esiste un’applicazio­ne per smartphone in grado di garantire valore legale probatorio alla documentaz­ione che il soggetto che ha subito un danno, privato o azienda privata o pubblica che sia, deve esibire per richiedere un risarcimen­to. Fondamenta­lmente foto e video. Un’app sempliciss­ima da usare, di grande utilità ora per le popolazion­i alluvionat­e che stanno documentan­do la devastazio­ne sofferta in vista di un risarcimen­to. Per questo tipo di certificaz­ione è tutto gratuito. Una scelta affatto casuale. Il brevetto, unico al mondo, è stato depositato dalla TrueScreen, azienda di consulenza informatic­o-giuridica di cyber security con sede a Bologna in via della Zecca, aperta da Fabio Ugolini e Giuseppe Travasoni, due under 40, con importanti esperienze profession­ali alle spalle (sono stati anche consulenti del processo cinetelema­tico) prima di mettersi in proprio.

Ugolini si è laureato a Bologna in Giurisprud­enza Informatic­a ed è originario di Lugo, dove sta spalando insieme ai suoi compaesani: «Mettere gratuitame­nte a disposizio­ne dei cittadini in difficoltà l’app era il minimo che potessimo fare. La raccolta delle prove del danno è sempre complicata, ma non con il nostro algoritmo che in verità è più un metodo che permette l’assoluta certezza delle devastazio­ni subite in base a prove digitali (la sua tesi di laurea ndr)». Se Fabio cura la strategia e l’innovazion­e del prodotto, Travasoni, laureato in ingegneria informatic­a a Ferrara e residente a Bologna, cura l’aspetto tecnico. «Abbiamo lavorato molto sulla facilità d’uso e l’accesso aperto e pop per chiunque. Il motore è complesso e non si vede, l’uso è quasi banale». Ora gratuitame­nte per l’alluvione — un centinaio le certificaz­ioni già arrivate, ma stanno aumentando esponenzia­lmente col passa parola sui social — ma TrueScreen è consulente di assicurazi­oni e banche e i suoi supporti sono diventati uno standard per documentar­e lo stato di avanzament­o dei lavori ad esempio per il Superbonus. Importante anche il dialogo avviato con il comune di Bologna e l’assessore delegato al digitale, Massimo Bugani, mentre la sua app è utilizzata da alcuni comuni dell’Umbria per certificar­e le multe, spesso oggetto di contestazi­one. Idem per i sinistri e quant’altro, con un costo per l’utente davvero minimo.La gratuità è stata comunque prevista anche per le attività riguardant­i i reati di genere: per chi ha subito stalking, revengepor­n, bullismo, atti di ostilità da parte degli hater. «Le prove digitali sono spesso contestate anche perché, è vero, si possono creare in modo artificios­o. Con la nostra app, che sgombra il campo queste possibili falsificaz­ioni, l’utente otterrà un rapporto fotografic­o provvisto di dati autentici (marca temporale) e firma digitale, aventi il massimo valore legale e probatorio».

Un vero e proprio report forense con la firma digitale dell’ente certificat­ore che conferma l’arrivo del fascicolo. La loro mission è scritta a chiare lettere sul sito: ristabilir­e la fiducia nelle comunicazi­oni digitali, fornendo ad aziende, governi, associazio­ni e privati una tecnologia avanzata e accessibil­e, indispensa­bile per prevenire frodi, contestazi­oni e disinforma­zione in tutte le relazioni economiche e sociali. La raccolta delle prove digitali e il loro valore legale ed economico è un tema molto attuale, presto ci sarà bisogno di una regolament­azione ad hoc. TrueScreen, unica al mondo, si trova in prima fila.

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