Corriere di Bologna

«Un gran boato, poi il fiume in casa Ora ci serve aiuto»

- Francesco Mazzanti

Ad accorgersi per prima che quella notte sarebbe stata diversa dalle altre è stata Rita Giacinti, che a differenza degli altri giorni aveva deciso di non partire presto per andare al lavoro. Lo racconta il marito Cesare Minoccheri, 62 anni, residente a Vado di Monzuno. La coppia, con un figlio di 9 anni, dopo l’intervento di soccorso con l’elicottero, lo scorso mercoledì, vive in un appartamen­to, sempre in paese, messo a disposizio­ne da amici. La casa dove abitavano, infatti, è stata allagata con l’acqua che arrivava a un metro d’altezza a causa dell’esondazion­e del rio Blogna, un torrente che scorre dietro il palazzo e che confluisce poi nel Setta. «Durante la notte, verso le 4, mia moglie si era alzata per andare a vedere il rio e si era accorta che si era ingrossato, ma non eccessivam­ente — ricorda Cesare — intorno alle 6 poi abbiamo sentito un boato enorme, siamo usciti immediatam­ente e siamo andati da un vicino al secondo piano, che ci ha accolto».

Il rio ha esondato e portava con sé numerosi tronchi, alcuni dei quali si sono posizionat­i anche sul retro dell’abitazione, creando una situazione pericolosa per la sicurezza dell’edificio. Cesare ha così iniziato a chiamare i soccorsi: più di 25 chiamate tra le 6,10 e le 7,25. Poi, finalmente, la risposta. I vigili del fuoco erano al lavoro per raggiunger­li, ma le varie frane avevano isolato il paese ed è stato necessario un intervento in elicottero per metterli in salvo. I tempi di rientro in casa non sono ancora noti, poiché ci vorrà del tempo di verificare l’entità dei danni all’edificio.

La famiglia, ad ogni modo, non ha intenzione di abbandonar­e il paese ed è stata aiutata dai volontari nella pulizia della casa. «Speriamo che il governo e la regione ci aiutino a ricostruir­e per poter tornare», ha aggiunto Cesare. Sono giornate difficili: si dorme poco, si pensa alla tragedia scampata e ci si chiede se in qualche modo una situazione del genere poteva essere evitata. A fare segnalazio­ni dirette alla Bonifica Renana ci aveva pensato sempre Rita, alcuni anni fa: aveva notato, da residente del paese da sempre, che nel torrente c’era qualcosa che non andava sulla manutenzio­ne e sul canale. «Una volta il problema non c’era perché la gente puliva — sottolinea Rita — La mia paura è che adesso ci sarà lo scaricabar­ile, ma bisognereb­be ascoltare le segnalazio­ni di chi vive nei posti e ti dice che bisogna sistemare».

L’allarme e il dramma Mia moglie Rita aveva fatto segnalazio­ni alla bonifica renana sulla manutenzio­ne del torrente Blogna

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