«Un gran boato, poi il fiume in casa Ora ci serve aiuto»
Ad accorgersi per prima che quella notte sarebbe stata diversa dalle altre è stata Rita Giacinti, che a differenza degli altri giorni aveva deciso di non partire presto per andare al lavoro. Lo racconta il marito Cesare Minoccheri, 62 anni, residente a Vado di Monzuno. La coppia, con un figlio di 9 anni, dopo l’intervento di soccorso con l’elicottero, lo scorso mercoledì, vive in un appartamento, sempre in paese, messo a disposizione da amici. La casa dove abitavano, infatti, è stata allagata con l’acqua che arrivava a un metro d’altezza a causa dell’esondazione del rio Blogna, un torrente che scorre dietro il palazzo e che confluisce poi nel Setta. «Durante la notte, verso le 4, mia moglie si era alzata per andare a vedere il rio e si era accorta che si era ingrossato, ma non eccessivamente — ricorda Cesare — intorno alle 6 poi abbiamo sentito un boato enorme, siamo usciti immediatamente e siamo andati da un vicino al secondo piano, che ci ha accolto».
Il rio ha esondato e portava con sé numerosi tronchi, alcuni dei quali si sono posizionati anche sul retro dell’abitazione, creando una situazione pericolosa per la sicurezza dell’edificio. Cesare ha così iniziato a chiamare i soccorsi: più di 25 chiamate tra le 6,10 e le 7,25. Poi, finalmente, la risposta. I vigili del fuoco erano al lavoro per raggiungerli, ma le varie frane avevano isolato il paese ed è stato necessario un intervento in elicottero per metterli in salvo. I tempi di rientro in casa non sono ancora noti, poiché ci vorrà del tempo di verificare l’entità dei danni all’edificio.
La famiglia, ad ogni modo, non ha intenzione di abbandonare il paese ed è stata aiutata dai volontari nella pulizia della casa. «Speriamo che il governo e la regione ci aiutino a ricostruire per poter tornare», ha aggiunto Cesare. Sono giornate difficili: si dorme poco, si pensa alla tragedia scampata e ci si chiede se in qualche modo una situazione del genere poteva essere evitata. A fare segnalazioni dirette alla Bonifica Renana ci aveva pensato sempre Rita, alcuni anni fa: aveva notato, da residente del paese da sempre, che nel torrente c’era qualcosa che non andava sulla manutenzione e sul canale. «Una volta il problema non c’era perché la gente puliva — sottolinea Rita — La mia paura è che adesso ci sarà lo scaricabarile, ma bisognerebbe ascoltare le segnalazioni di chi vive nei posti e ti dice che bisogna sistemare».
L’allarme e il dramma Mia moglie Rita aveva fatto segnalazioni alla bonifica renana sulla manutenzione del torrente Blogna