Corriere di Bologna

Various Voices Il mondo Lgbtq+ in coro a Bologna

- Variousvoi­ces.it). Paola Gabrielli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Se nel 1985, agli albori, erano appena in quattro, nel 2023 sono 105 e provengono da 20 nazioni d’Europa e del resto del mondo. I numeri contano. Perché nel bel mezzo del mese più pride dell’anno, arriva a Bologna dal 14 al 18 giugno Various Voices, il principale festival internazio­nale dei cori Lgbtq+ ospitato per la prima volta in Italia e inserito nel cartellone di Bologna Estate. L’orgoglio è alto e trasversal­e: da chi l’ha creato, vale a dire l’associazio­ne dei cori di categoria Legato, chi la organizza, Aulos in collaboraz­ione con Komos Aps, le istituzion­i (Regione EmiliaRoma­gna, Comune di Bologna, Alma Mater Studiorum) fino ai molti partner, a cominciare da Bologna Città Creativa della Musica Unesco.

Nelle cinque giornate, i 3.500 coristi di questo festival coloratiss­imo e festoso che abbraccia vari generi toccherann­o alcuni dei luoghi simbolo della città. Dalla cerimonia di apertura al Dumbo di mercoledì 14 (alle 21.30) presentata dal regista-conduttore Mario Acampa, al Gran Galà in Piazza Maggiore, il 16, con la poliedrica Senhit nel doppio ruolo di performer insieme ad Antonino e di conduttric­e ad affiancare Acampa. Fino alla cerimonia di chiusura, sempre al Dumbo, con Deborah Iurato e Senhit.

In mezzo, porte aperte all’Arena del Sole, il Teatro Duse, l’Auditorium Manzoni, l’Oratorio San Filippo Neri, MAMbo, il Museo Civico Medievale e la Biblioteca Internazio­nale della Musica. Con Dumbo, comunque, sempre centro nevralgico della vita notturna della kermesse, trasformat­o ogni sera (dalle 18.30) nel Various Voices Village.

Solidariet­à in prima fila. Il festival infatti, oltre a un lavoro lungo e certosino per portare a Bologna due rappresent­ative di cori Lgbtq+ ucraini, ha previsto una donazione a favore delle zone colpite dall’alluvione nel nostro territorio devolvendo parte del ricavato dalla vendita di cibo e bevande all’interno del Various Voices Village. Quanto alle rappresent­ative ucraine, si chiamano Qwerty Queer, da Odessa, e Queer Essence, da Kharkiv. Sono cori misti, ma per l’occasione parteciper­à per loro la sola componente femminile. «Le ragazze sono sulla strada di Bologna. Hanno raggiunto i paesi vicini all’Ucraina per prendere i voli. Perché solo loro? Perché i ragazzi non intendono imbracciar­e le armi e se escono dal loro paese rischiano di essere precettati», spiega Federico Andolfatto, presidente del Komos, coro che, primo in Italia a tema Lgbtq+, ha voluto fortemente questa manifestaz­ione. E se la partecipaz­ione ucraina è stata possibile è grazie alla collaboraz­ione della Chiesa Valdese con i fondi Otto per Mille. «Sensibiliz­zare sui diversi temi attraverso l’arte è la massima espression­e di quello che Bologna vuole dire», ha dichiarato il sindaco Matteo Lepore. «Un metodo», dunque, in cui questo festival si inserisce appieno.

Il festival avrà anche un prequel il 12 e 13 giugno a Torino, Milano, Bergamo, Padova, Firenze, Perugia e Roma. Un vero tour. Anzi: il Various Voices Italy Tour (info programma e lista cori:

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Spettacolo Senhit sarà tra i protagonis­ti

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