Motta al veleno
«Entro nella storia del club Bologna oltre le aspettative La società sa cosa serve ma devono decidere loro»
Un finale col botto: il gol del 2-3 all’ultimo secondo, per scavalcare Monza e Torino in un colpo solo e chiudere noni, giusto una manciata di secondi dopo l’erroraccio di Blin davanti a Skorupski che avrebbe potuto stampare sconfitta e undicesimo posto. E’ la conferma di un anno magico per l’accoppiata Thiago Motta-Bologna: Europa sfiorata per soli due punti, una risalita poderosa alla media di 1,5 punti a partita (48 in 32 gare nella gestione del tecnico italo-brasiliano) a cui è mancata solo l’insperata ciliegina finale, persa in un momento di down tra aprile e metà maggio. Ma se per Motta l’annata era «straordinaria» già prima di Cremona, ricordando quella salvezza richiesta dal club al suo arrivo in città, figuriamoci averla chiusa a quota 54 punti, record della storia rossoblù in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria.
Il suo sorriso, dopo il gol di Ferguson all’ultimo tuffo, era tutto un programma: quello di chi sa davvero di aver completato il percorso davvero speciale di questa stagione vissuta al massimo. Al punto da celebrarla partecipando, quasi in modo inusuale, alla foto di gruppo della squadra in spogliatoio. E Motta sa di aver chiuso l’annata col botto in una settimana molto particolare anche per lui, con quei due incontri con la proprietà (Saputo era presente anche ieri a Lecce) e la dirigenza per scrivere un futuro stampato nel contratto — ha l’accordo per un’altra stagione, firmato lo scorso settembre — ma tutt’altro che certo, almeno sentendo le sue parole all’antivigilia.
In conferenza stampa Motta arriva quasi col fiatone, con la necessità di tempi stretti per andare a prendere il charter del ritorno notturno in città a Brindisi: «Siamo andati oltre le aspettative e abbiamo fatto la storia — sorride — insieme a tante persone che non si vedono sotto i riflettori. I protagonisti sono i ragazzi in campo, ma tanti dietro le quinte ci fanno lavorare al meglio. La stagione era già straordinaria, non era scontato venire a Lecce a fare questa partita in questo clima di festa per la loro salvezza: ancora una volta abbiamo dimostrato impegno e ambizione, sono contento, soddisfatto e orgoglioso di dare il mio contributo a questo gruppo per far funzionare al meglio il Bologna. Ringrazio tutti per questo percorso, in cui ci abbiamo creduto e abbiamo lavorato sempre al massimo».
Motta ringrazia i tifosi, ma sul futuro restano le nubi che le parole del tecnico non diradano: «Sono stato trasparente e chiaro con la società, sanno tutti ciò che penso su cosa possiamo migliorare. Ora la decisione riguarda il presidente, Fenucci, Sartori e Di Vaio: sono loro a dover prendere le decisioni che devono. Io vado a casa con la tranquillità di chi ha fatto bene il lavoro, vado a riposarmi, ricaricare la batteria e stare con mia famiglia. La mia permanenza non è legata a niente, loro sanno cosa penso e dove dobbiamo migliorare».
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Felice, grazie ai tifosi Sono contento di stare in questo gruppo per tutto il percorso. Vorrei ringraziare la nostra gente per l’entusiasmo