Corriere di Bologna

Motta al veleno

«Entro nella storia del club Bologna oltre le aspettativ­e La società sa cosa serve ma devono decidere loro»

- Alessandro Mossini

Un finale col botto: il gol del 2-3 all’ultimo secondo, per scavalcare Monza e Torino in un colpo solo e chiudere noni, giusto una manciata di secondi dopo l’erroraccio di Blin davanti a Skorupski che avrebbe potuto stampare sconfitta e undicesimo posto. E’ la conferma di un anno magico per l’accoppiata Thiago Motta-Bologna: Europa sfiorata per soli due punti, una risalita poderosa alla media di 1,5 punti a partita (48 in 32 gare nella gestione del tecnico italo-brasiliano) a cui è mancata solo l’insperata ciliegina finale, persa in un momento di down tra aprile e metà maggio. Ma se per Motta l’annata era «straordina­ria» già prima di Cremona, ricordando quella salvezza richiesta dal club al suo arrivo in città, figuriamoc­i averla chiusa a quota 54 punti, record della storia rossoblù in Serie A nell’era dei tre punti a vittoria.

Il suo sorriso, dopo il gol di Ferguson all’ultimo tuffo, era tutto un programma: quello di chi sa davvero di aver completato il percorso davvero speciale di questa stagione vissuta al massimo. Al punto da celebrarla partecipan­do, quasi in modo inusuale, alla foto di gruppo della squadra in spogliatoi­o. E Motta sa di aver chiuso l’annata col botto in una settimana molto particolar­e anche per lui, con quei due incontri con la proprietà (Saputo era presente anche ieri a Lecce) e la dirigenza per scrivere un futuro stampato nel contratto — ha l’accordo per un’altra stagione, firmato lo scorso settembre — ma tutt’altro che certo, almeno sentendo le sue parole all’antivigili­a.

In conferenza stampa Motta arriva quasi col fiatone, con la necessità di tempi stretti per andare a prendere il charter del ritorno notturno in città a Brindisi: «Siamo andati oltre le aspettativ­e e abbiamo fatto la storia — sorride — insieme a tante persone che non si vedono sotto i riflettori. I protagonis­ti sono i ragazzi in campo, ma tanti dietro le quinte ci fanno lavorare al meglio. La stagione era già straordina­ria, non era scontato venire a Lecce a fare questa partita in questo clima di festa per la loro salvezza: ancora una volta abbiamo dimostrato impegno e ambizione, sono contento, soddisfatt­o e orgoglioso di dare il mio contributo a questo gruppo per far funzionare al meglio il Bologna. Ringrazio tutti per questo percorso, in cui ci abbiamo creduto e abbiamo lavorato sempre al massimo».

Motta ringrazia i tifosi, ma sul futuro restano le nubi che le parole del tecnico non diradano: «Sono stato trasparent­e e chiaro con la società, sanno tutti ciò che penso su cosa possiamo migliorare. Ora la decisione riguarda il presidente, Fenucci, Sartori e Di Vaio: sono loro a dover prendere le decisioni che devono. Io vado a casa con la tranquilli­tà di chi ha fatto bene il lavoro, vado a riposarmi, ricaricare la batteria e stare con mia famiglia. La mia permanenza non è legata a niente, loro sanno cosa penso e dove dobbiamo migliorare».

Felice, grazie ai tifosi Sono contento di stare in questo gruppo per tutto il percorso. Vorrei ringraziar­e la nostra gente per l’entusiasmo

 ?? (Lapresse) ?? Abbraccio Thiago Motta insieme al tecnico del Lecce, Marco Baroni. Thiago è subentrato a stagione in corso
(Lapresse) Abbraccio Thiago Motta insieme al tecnico del Lecce, Marco Baroni. Thiago è subentrato a stagione in corso

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