IN AUTOBUS
Ritardi e attese alle fermate, ma è già la norma «Peggiorerà». «No, basta essere rispettosi»
Tanti in silenzio, coperti con sciarpe e cappelli a contrastare il freddo di una delle mattine più ghiacciate di questo inverno; qualcuno con le cuffie nelle orecchie ad ascoltare musica, qualcun altro a ripassare per un’interrogazione. Il clima sui primi autobus di ieri — giornata inaugurale di sanzioni legate alla Città 30 — non è stato tanto meno sonnacchioso del solito, ma è bastato fare un paio di domande per smascherare una tranquillità apparente e notare il picchiettare continuo di un piede sul pavimento, segno di insofferenza: «Sono in ritardo, sarei dovuto entrare a scuola dieci minuti fa — alza le braccia Alessandro, 17 anni —, ma in realtà capita spesso venendo da fuori Bologna». Un ritardo, quindi, che nel suo caso non può essere imputato solo alla riduzione dei limiti di velocità in alcune strade percorse, ma l’impressione del ragazzo è che d’ora in poi le cose potranno peggiorare. Ne sono quasi certi anche i suoi genitori: una città destinata a paralizzarsi. In passato, immancabili proteste hanno accompagnato ogni nuovo velox, ma oggi la prospettiva sembra essere cambiata.
«Sarebbe bastato far rispettare i 50», aggiunge Maura, in attesa del bus alla fermata di via Ugo Bassi insieme a due colleghe. Come tutte le mattine, anche ieri hanno preso più di un mezzo pubblico per andare al lavoro, condividendo il timore di dover partire prima per scongiurare minuti di ritardo. Dalle loro parole, come da altre raccolte, è emerso — nonostante i dati dicano il contrario — un certo scetticismo sulla possibilità di non veder allungarsi i tempi di percorrenza, specie in «un momento di tanti cantieri, di autobus deviati e con via San Vitale chiusa», prosegue un’altra delle tre colleghe.
I viali sono un tasto dolente, tra chi li considera erroneamente ai 30 e chi impreca contro gli incolonnamenti. «Sarebbe un successo riuscire a fare i 50 sui viali — conclude Fabrizio, uno dei pochi incontrati quasi favorevole alle nuove norme, sul 36 — Si sarebbero potute valutare fasce orarie, ma i risultati penso arriveranno; tutto sta nell’essere rispettosi». Possibilista, ma sempre a guardare l’orologio: un gesto connaturato. «Stesso posto stessa ora da anni».
Il passeggero Si sarebbero potute valutare fasce orarie
I risultati penso arriveranno Tutto sta nell’essere rispettosi