Madri matrigne e sesso tra insetti Rossellini al Modernissimo
L’attrice, ora anche regista, presenta i suoi corti
Èstato all’inizio degli anni Duemila Robert Redford, che per il suo canale televisivo del «Sundance Festival» aveva acquistato il film Mio padre ha 100 anni, omaggio al padre Roberto, a convincere Isabella Rossellini a realizzare serie di brevi film. Non più di due minuti l’uno su temi ambientalisti, per lei che a 50 anni aveva ripreso a studiare Etologia all’università e che ha il suo quartier generale in una fattoria a Long Island tra galline, tacchini, pecore, capre, maiali, quaglie e api.
Era stato grazie al regista canadese Guy Maddin che Isabella Rossellini, nata a Roma nel 1952, aveva scoperto quanto potesse essere divertente realizzare piccoli film con una troupe di poche persone. Così nel 2008 è nata la serie Green Porno, brevissime storie su accoppiamenti degli animali di cui è interprete, regista, sceneggiatrice e costumista, autrice dei vestitini da insetto che poi indossa. Clip pensate per lo schermo degli smartphone e per il web, brevi e senza campi lunghi e profondità. Minidocumentari che hanno però radici lontane, ha confessato lei stessa: «Ero ancora bambina quando, dopo aver letto L’anello del Re Salomone che mi aveva regalato mio padre, ho deciso che avrei realizzato un film sugli animali. Sapevo che la gente non si interessa tanto agli animali, ma tutti si interessano al sesso. E gli animali fanno delle cose tremende».
Dopo Seduce Me, sulle strategie di conteggiamento degli animali, è arrivata anche Mammas, dedicata all’istinto materno, che l’attrice e modella figlia di Roberto Rossellini e Ingrid Bergman oggi presenterà a Bologna in un incontro già soldout, alle 18 al Modernissimo. Insieme al cortometraggio Darwin, What?, girato durante la quarantena, in cui il celebre scienziato inglese le appare in sogno parlandole delle espressioni sui volti degli umani e degli animali.
Per lei il ritorno a Bologna
dopo il passaggio nell’estate 2021 al festival «Il Cinema Ritrovato», in occasione del restauro di Francesco giullare di Dio, quando aveva parlato della sua fattoria: «Mi ricordo che quando avevo 18 anni avevo pensato di iscrivermi ad Agraria e tutti mi dicevano che era un mondo finito in favore dell’industria e delle monoculture. Ho fatto l’accademia di moda a Roma, poi la modella e la costumista per mio padre, ma l’amore per la campagna c’è sempre stato. Nella mia fattoria vengono tanti giovani a lavorare: è un mondo che viene riscoperto anche per motivazioni legate all’ambiente, all’inquinamento e al cambiamento climatico. È una grande preoccupazione, soprattutto per le nuove generazioni, e quello che ho scoperto è che la cultura contadina contiene un sapere scientifico enorme e noi l’abbiamo quasi ammazzata».
Sullo schermo del Modernissimo si vedranno anche le pillole di Mamas: «In questo caso - spiega ancora l’attrice e regista Isabella Rossellini - i soggetti nascevano dai miei studi in etologia. Tra gli animali alcune madri mangiano i propri figli, così come alcuni figli mangiano le madri. Da questo è partita la mia idea di fare una serie su un dubbio, sulla possibilità che l’istinto materno, che tutti pensiamo condiviso da tutte le specie animali, in realtà non lo sia».