Unibo, AI Film festival da Matrix a Terminator
Al Modernissimo visioni, dibattiti. E un corto da realizzare
L’Intelligenza Artificiale sempre più presente nel mondo del cinema, in fase ideativa ma non solo. Le grandi major stanno già sfruttando l’IA per analizzare le sceneggiature, scrutando variabili come trama, personaggi e dialoghi. Valutando anche il potenziale successo commerciale di un film, alla ricerca di indicazioni utili sull’opportunità degli investimenti. Non solo analisi, però, come dimostra il cortometraggio Sunspring, scritto interamente da un software chiamato Benjamin. Per non parlare poi dell’identificazione delle location più adatte, della formazione del casting, degli effetti visivi. Quest’ultimo un terreno già scandagliato da anni, come dimostrano gli esempi de Il Gladiatore e Il signore degli anelli, con la ricostruzione virtuale di luoghi storici e scene complesse che ha consentito risparmi ingenti. Ce n’è quanto basta per spingere a una riflessione profonda, come quella proposta nella rassegna cinematografica «Pre-Visioni di Intelligenza Artificiale», organizzata dal Centro Alma Human AI dell’Alma Mater. L’«AI Film Festival» parte oggi alle 17 al Modernissimo di piazza Re Enzo con la presentazione di Michela Milano, direttrice del centro, e una riflessione guidata dai docenti Guglielmo Pescatore (DAR) e Luca Benini (DEI) prima della visione del film Matrix dei fratelli Andy e Larry Wachowski. Otto proiezioni fino a maggio, due al mese, per riflettere sull’avanzamento e lo sviluppo dell’IA e scoprire quanta parte delle tecnologie descritte nelle pellicole di fantascienza sia ancora fantasia e quanta ormai già realtà. Al termine del film, gli spettatori potranno inoltre essere coinvolti, in uno spazio dedicato, nella creazione collettiva di un film generato dall’IA attraverso una piattaforma di Virtual Storyboard. Numerosi i dipartimenti Unibo coinvolti in un ciclo che prevede a seguire Blade Runner The Final Cut, Her, Terminator 2: Judgment Day, Minority Report, Ex-Machina, Il mondo dei robot e il gran finale con 2001: A Space Odissey. L’immaginario collettivo è spesso legato al mondo della fantascienza, spiegano i curatori: «Con la nozione di singolarità tecnologica, sorta di punto di non ritorno della superiorità (quantitativa) dell’IA sull’umano, lo scrittore statunitense Vernor Vinge ha tormentato il lettorato dalla fine degli anni ‘80. Il cinema lo ha ripreso, con un immaginario forte che ha nutrito una nuova generazione di romanzieri e registi. Alcuni autori non osano più immaginare il loro mondo futurista senza robot e IA iper-evolute. Tuttavia, se da un lato i progressi scientifici si susseguono, si fa ancora fatica ad assimilare il robot umanoide Pepper a Terminator, perché i robot “reali” funzionano correttamente solo in condizioni molto precise. Ben al di sotto delle capacità di comprensione del mondo e di evoluzione autonoma di Terminator». Ingresso alle proiezioni 6 euro, ma per gli studenti dell’Alma Mater, con badge, il biglietto è di 3,50 euro. I primi 150 di loro potranno entrare gratuitamente.