Il primario ex Fgci che ama il basket Evitate le primarie nel fortino di Reggio
Per le amministrative più dure degli ultimi decenni, col centrodestra che a livello nazionale ha il vento in poppa e che già cinque anni fa aveva raggiunto, a Reggio Emilia, uno storico ballottaggio, il centrosinistra ha scelto di candidare un civico, nonché un volto simbolo degli ultimi anni: Marco Massari, primario del reparto di Malattie infettive dell’ospedale cittadino Santa Maria Nuova, la cui immagine e il cui lavoro rimarranno per sempre legati al biennio durissimo della lotta al Covid. Fu lui il primo sanitario reggiano a essere vaccinato. Non è la prima volta di un medico — Reggio è stata guidata dall’ex ministro oggi senatore Graziano Delrio —, ma è la prima volta di una persona che non ha mai ricoperto ruoli di partito. Attenzione però, perché Massari è tutto fuorché estraneo alla politica ed è tutto fuorché estraneo alla sinistra. Chi lo conosce bene dice che «piuttosto è estraneo ai giochi di partito: è persona piena di onestà, da sempre impegnato». 63 anni, sposato con un’insegnante di filosofia, padre di un figlio ristoratore e di una figlia che ha scelto anche lei la professione medica, Massari è stato iscritto alla Federazione giovanile comunista ed è stato militante prima al liceo scientifico a Reggio e poi all’Università a Modena. Proprio lì, sui libri, ha conosciuto Delrio, che lo ha fortemente sponsorizzato, e Francesco Merli, altro noto primario reggiano, tra i fondatori del Centro oncoematologico eccellenza della città il cui nome era circolato sempre come papabile candidato. Da sempre iscritto all’Anpi e al Pci, mai, per ora, al Pd, Massari alle scorse primarie si era schierato con Elly Schlein. In questi mesi propedeutici alla sua nomina come candidato, ratificata dall’assemblea ieri sera, se l’è vista con un altro sostenitore della segretaria nazionale del partito: Lanfranco
I genitori commercianti Amante della bici, ex pivot (è tifoso della Reggiana). Da ragazzo aiutava i genitori con il banco di frutta e verdura
De Franco, attuale assessore a Reggio e che sarà il prossimo vicesindaco in caso di vittoria. Pochi giorni fa De Franco aveva abbandonato la competizione a due con queste parole: «Mi hanno insegnato che in politica, a sinistra, il noi viene prima dell’io, e che la generosità è un valore irrinunciabile anche se fuori moda. Inviterò chi mi sostiene a votare Massari come profilo civico indipendente di sinistra». Sono state scongiurate così definitivamente le primarie che il Pd reggiano — al di là della frase leit motiv «sono uno strumento di democrazia previsto dal nostro statuto» — non voleva, anche in un’ottica di sistema regionale. Vedremo come, già da oggi — in mattinata è in programma la conferenza stampa di presentazione di Massari — il primario saprà trasportare l’esperienza manageriale maturata in corsia nella gestione di una campagna elettorale. Lo spirito e i valori reggiani non gli mancano. Appassionato di bici e da ex pivot di basket —è un affezionatissimo spettatore della Pallacanestro Reggiana — la partita di busche una volta alla settimana con gli amici di sempre, l’infanzia passata ad aiutare la madre e il padre che avevano un banco di frutta e verdura al mercato coperto, Massari il 25 aprile 2020 si fece scattare una foto: era in ospedale al lavoro, come in quei giorni e in quelle notti accadeva senza sosta; era di spalle, e su quelle spalle, sopra al camice, indossava il fazzoletto del padre Leo, il partigiano «Bulin» della 77esima brigata Sap che il 23 aprile 1945 prese parte alla battaglia di Fosdondo per la Liberazione di Reggio.