Corriere di Bologna

Motta ringrazia Saputo ma fa muro sul rinnovo e catenaccio sull’Europa

Il tecnico a Orsolini: «In campo chi merita»

- Di Alessandro Mossini

Non è ancora il momento dei sogni. Fedele alla filosofia di vivere una partita alla volta — che segue anche la dirigenza — Thiago Motta non si è scomposto più di tanto sentendo in settimana l’ad Claudio Fenucci sdoganare il sogno Champions o l’obiettivo di un posto in Europa. «Pensiamo solo al Lecce — ribatte il tecnico — in questo momento vedo solo il campo e a dire la verità non riesco nemmeno a pensare alla Fiorentina: vogliamo giocare ogni gara al massimo, il resto in questo momento conta meno».

I conti si faranno poi, compresi quelli sulla gestione di una settimana da tre partite, con il recupero contro i viola fissato per mercoledì. Il focus è tutto sul Lecce: «Una squadra intensa, pericolosa in transizion­e e che ha dimostrato tante volte di avere grande carattere, come all’andata contro di noi o nell’ultima gara contro la Fiorentina. Servirà equilibrio: rispetto alle ultime gare dobbiamo migliorare in fase difensiva».

Ai salentini mancherà lo squalifica­to Gendrey, al Bologna Aebischer, con Moro e il «migliorati­ssimo» Fabbian in ballottagg­io. In una conferenza dove regala carezze a tanti, dal rientrante Ndoye («lo vedo benissimo») a Urbanski («mi piace tantissimo, capisce i momenti della gara»), fino ad El Azzouzi, che ha ritrovato dopo la Coppa d’Africa, il tecnico manda un messaggio anche a Orsolini, recentemen­te escluso dall’undici titolare. «Ho il dovere e la responsabi­lità di mettere in campo chi merita, vale per tutti. Riccardo sa la sua responsabi­lità nel gruppo e sa che deve essere importante che giochi 90, 30 o 15 minuti. O anche non giocando». Vale per il numero 7 e per tutti.

Tra gli oltre 23.000 presenti domani al Dall’Ara ci sarà anche Joey Saputo, che in una cena al Circolo della Caccia lo ha definito «un grande allenatore, un grande lavoratore, che vuole bene ai giocatori ed è ricambiato. È un po’ “stranino”, ma è una persona fantastica». E Motta si accoda: «Ho visto che il presidente aveva un tuono affettuoso e tanto mi basta, ho grande rispetto per Saputo».

Resta il muro eretto sul rinnovo: «È un discorso interno — taglia corto Thiago — ora pensiamo al Lecce». Anche se dalle parole di Fenucci (ieri alla commemoraz­ione di Niccolò Galli, nel 23° anniversar­io della sua scomparsa, insieme a dirigenti, giocatori, staff e alla famiglia dell’ex difensore rossoblù), è chiaro che la palla ora è nel campo di Motta, che giovedì sera ha portato squadra e staff a cena a proprie spese per farsi «perdonare» la squalifica scontata contro il Sassuolo.

Ho il dovere di mettere in campo chi merita, vale per tutti. Riccardo sa che deve essere importante che giochi 90, 30 o 15 minuti o anche se non gioca

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