Virtus a rapporto dopo il k.o. in coppa Allenamento punitivo, società irritata
Eliminazione dura da digerire, ora la pausa per gli impegni delle Nazionali
È dura da digerire, la batosta di Torino. La Virtus è tornata subito in palestra ieri mattina, allenamento alle 11 dopo la desolante prova nei quarti di finale della Final Eight di Coppa Italia contro Reggio Emilia prima dello sciogliete le righe per le Nazionali.
Squadra a rapporto da Banchi e approfondita sessione video sulla sfida della sera precedente, con particolare attenzione all’approccio alla gara. Si sono avvertiti subito i primi scricchiolii, con tre palle perse sui primi quattro possessi e sette a fine primo quarto, sintomo di una concentrazione non certo ideale. Perché si sia entrati in partita in quel modo resta il grande punto interrogativo, ballando fra un eccesso di pressione magari avvertito dalla squadra — anche se i tanti giocatori di esperienza dovrebbero scongiurare questo pericolo — e un eccesso di presunzione con mancanza di umiltà che è stato il tasto sul quale ha battuto Banchi nel dopo partita.
Sono stati i giocatori questa volta a tradire e a finire sul banco degli imputati per questo inatteso atteggiamento, in totale controtendenza con quella che era stata una stagione nata con fame e voglia di rivalsa improvvisamente sparite in un giovedì sera pallido, con poco spirito collettivo e scollamento strutturale. Rimane la cocente delusione di una Coppa Italia tabù da 22 anni, un trofeo al quale tiene tantissimo il patron Massimo Zanetti perché è l’unico mai sollevato nella sua era — Eurolega esclusa — e sul quale aveva puntato tantissimo definendolo non più tardi di domenica scorsa, dopo la sfida di campionato contro Scafati, l’obiettivo della stagione.
Anche la dirigenza è rimasta sorpresa dalla contro prestazione della squadra, che ha ricordato sinistramente quella della finale contro Brescia dello scorso anno. Ora che è sfumato questo obiettivo non bisogna però correre il rischio di cancellare quelli che sono stati i quattro mesi precedenti guardando anche a un futuro prossimo pieno di prospettive per la Virtus.
Da lunedì l’Arcoveggio si svuoterà per gli impegni in Nazionale di sei giocatori (Pajola e Polonara nell’Italia, Shengelia nella Georgia, Lundberg nella Danimarca, Dobric nella Serbia, Lomazs nella Lettonia) e quattro membri dello staff tecnico (Banchi c.t. Lettonia, Tuovi c.t. Finlandia, Jakovljevic assistente Serbia, Panichi preparatore Italia) che rientreranno una settimana dopo per preparare in due giorni e con un solo allenamento vero la delicatissima sfida di Eurolega contro Valencia.
Saranno 13 giorni senza partite bianconere nei quali resettare e voltare pagina su quello che è accaduto a Torino, ritrovando e ricaricando quei leader improvvisamente appannati. Che la peggior partita della stagione della squadra sia coincisa con la peggiore di Hackett e Dunston non può essere un caso, ma in questa seconda parte di annata è chiamato ad alzare i giri del motore anche Isaia Cordinier. Il francese dai capelli turchese ha disputato un primo mese di grande impatto per poi appiattirsi improvvisamente, mentre la squadra, vista le sue caratteristiche uniche nel roster, ha bisogno che torni ad aggredire partite e avversari.