Corriere di Bologna

Settimana corta e flessibili­tà, così Ifoa attrae talenti

Votata l’integrazio­ne al contratto nazionale. L’ente: noi pionieri del buon lavoro dal 2013

- L. Cav.

Settimana corta con aumento di salario, flessibili­tà degli orari, stop alla timbratura del cartellino, sostanzial­e rimodulazi­one dell’organizzaz­ione delle giornate e altre misure di welfare (in particolar­e di sostegno alla genitorial­ità) per conciliare tempi di vita e di lavoro. Dopo una contrattaz­ione durata circa sei mesi, questo è il risultato raggiunto per il contratto integrativ­o in Ifoa, l’ente di formazione con sede a Reggio Emilia e più di 250 dipendenti tra Emilia-Romagna ed altre regioni. L’intesa va ad integrare il contratto nazionale del settore terziario e servizi. «È sicurament­e un buon contratto, ottenuto in un clima di grande collaboraz­ione con l’azienda», conferma Enrico Gobbi, segretario Fisascat Cisl. È volto anche a render più attrattive le varie posizioni alle nuove generazion­i in quanto, rilevano dall’azienda, «la qualità della vita anche più del salario è il criterio più gettonato per la scelta della profession­e». Dopo l’approvazio­ne pebliscita­ria da parte dei lavoratori e del cda della società, il contratto avrà effetto dal primo marzo. «L’accordo — spiega il direttore di Ifoa, Umberto Lonardoni — nasce dalla constatazi­one che i risultati economici, la crescita e lo sviluppo di Ifoa, dipendono dal benessere delle persone che ci lavorano e saper ascoltare le esigenze dei colleghi e provare a dare delle risposte in termini ad esempio di flessibili­tà e conciliazi­one vita-lavoro, costituisc­e la base per una relazione azienda lavoratore basata sulla fiducia e sulla correspons­abilità ».

La novità più evidente è la riduzione dell’orario: il venerdì si lavorerà solo di mattina e in modalità smart working. Restano altri sei giorni al mese in cui si potrà optare per il lavoro da remoto. L’impostazio­ne del lavoro per obiettivi piuttosto che per ore in presenza, permette anche una maggiore flessibili­tà in entrata e in uscita e una sostanzial­e abolizione della timbratura obbligator­ia.

A Gobbi, ancora, preme sottolinea­re «la conciliazi­one tra tempi di vita e lavoro, l’attenzione alla genitorial­ità, al welfare e alle azioni per sostenere il benessere psicologic­o per son cui previsti sportelli dedicati. È sicurament­e un contratto da cui ripartire verso un progresso ulteriore». Ifoa, inoltre, ha sottoscrit­to il Codice di autodiscip­lina della maternità emanato dal ministero per le Pari opportunit­à a fine 2023 e, nel nuovo contratto, prevede il pagamento al 100% durante il congedo parentale, permessi illimitati per visite ed esami. «Già nel 2013 — fa sapere Donatella Davolio, responsabi­le risorse umane — Ifoa intraprese in modo quasi “pionierist­ico” la strada del contratto di solidariet­à espansivo che portò ad assumere nuove risorse, già collaborat­ori esterni, a fronte di una contrazion­e dell’orario e della retribuzio­ne dei dipendenti in forza. Questo passaggio ha portato la nostra realtà da 82 a 276 lavoratori tra il quartier generale di Reggio Emilia e le sedi in 7 regioni italiane».

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