Molestie a quattro anziane in casa di cura: in carcere un oss di 44 anni
L’uomo è accusato di violenza sessuale
Abusi sessuali ai danni di quattro donne anziane e malate, ricoverate in una casa di riposo. E lo stalking, fino ad arrivare alle minacce di morte, a un’amica a cui ha inviato i video di quelle molestie. E dalla cui denuncia tutto è partito. La polizia del commissariato di Imola ha arrestato domenica scorsa un quarantenne italiano, il quale risulta alle forze dell’ordine essere un soggetto psichiatrico, accusato di violenza sessuale, sexting, cioè l’invio illecito di messaggi con contenuti sessuali espliciti, e atti persecutori. L’uomo era al lavoro presso una casa di cura dell’ imolese, prima come operatore socio sanitario poi come addetto alle pulizie. Fino al licenziamento arrivato a luglio dello scorso anno.
A denunciarlo è stata una 53enne, esterna alla struttura e sua amica. Alla quale l’uomo, già gravato da precedenti per maltrattamenti in famiglia, percosse e lesioni, ha con insistenza crescente iniziato a scrivere e telefonare, mostrando un’ attenzione morbosa poi degenerata in pesanti minacce di morte. È arrivato anche a inviarle i video che documentavano gli abusi sessuali, palpeggiamen tinelle parti intime nei confronti delle pazienti della casa di riposo. Donne anziane tra gli 80 e i 96 anni, tutte affette da decadimento cognitivo e da altre patologie che le rendevano sostanzialmente vittime incapaci di reagire a qualsiasi abuso subito.
L’amica del quarantenne lo ha denunciato per gli atti persecutori andati avanti a lungo, già dal 2023. Chiamate e messaggi insistenti, fino alle minacce di morte, nella ricostruzione degli inquirenti. Le ha detto che le avrebbe fatto fare una brutta fine in alcuni audio che la signora ha fatto ascoltare agli investigatori. All’inizio del 2024 infatti lei aveva bloccato il contatto del quarantenne, non consentendogli più di comunicare. In realtà solo il tempo che lui realizzasse del blocco telefonico subito e riprendesse a contattarla attraverso altre utenze e numeri sconosciuti. Quando lei rispondeva, veniva offesa e minacciata di morte, in un crescendo pericoloso che non a caso l’ha turbata profondamente. La donna, spaventata, è stata infatti colpita da uno stato d’ansia che le aveva fatto cambiare abitudini di vita, esattamente ciò che è previsto dalla legge per configurare il reato di stalking.
La sua denuncia è stata fondamentale per aprire anche la parte inerente agli abusi sessuali di cui l’arrestato è ritenuto responsabile. La vittima degli atti persecutori infatti ha presentato agli agenti i due video che aveva ricevuto e che erano stati registrati dall’uomo. Si vedono le violenze sessuali ai danni di due delle ospiti della struttura, donne anziane indifese che erano assistite all’interno della casa di riposo e cura. Il solo invio di quei filmati peraltro configura il reato di sexting, l’illecita diffusione di immagini sessualmente esplicite.
La decisione del carcere è arrivata in ragione del rischio valutato dal giudice di reiterare soprattutto il reato di stalking. Così adesso il quarantenne si trova in carcere alla Dozza, in attesa di andare a processo e di rispondere dei gravi reati di cui è accusato e dove probabilmente ci saranno da valutare le sue condizioni psichiche.